GIOVANE GENIO

Uno studente piemontese di 18 anni ha inventato l'algoritmo che favorisce la diagnosi del Parkinson

Tommaso Caligari frequenta l'Omar di Novara

Uno studente piemontese di 18 anni ha inventato l'algoritmo che favorisce la diagnosi del Parkinson
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I media nazionali stanno iniziando a parlare insistentemente di Tommaso Caligari, il 18enne di Cressa e studente dell'Omar di Novara, che a soli 18 anni ha sviluppato un algoritmo per favorire la diagnosi precoce del Parkinson. Riproponiamo per l'occasione la bellissima intervista che il ragazzo ha rilasciato a giugno a BorgomaneroWeek per raccontare la sua storia.

Sotto i riflettori dei media nazionali a soli 18 anni

Ha compiuto da poco 18 anni e da ieri sui canali di informazione si parla sempre più insistemente di lui. E' Tommaso Caligari, un ragazzo di 18 anni che abita a Cressa e frequenta l'istituto Omar di Novara. Il motivo di tanta attenzione è presto spiegato: la sua storia è stata presentata a "Innova", la rassegna culturale in corso al castello di Novara che ha come tema principale quello dell'intelligenza artificiale e dei suoi impieghi nella realtà quotidiana di tutti noi.

A giugno si raccontò in una meravigliosa intervista a BorgomaneroWeek

Riproponiamo, per approfondire la sua storia, la bellissima intervista che Tommaso concesse a BorgomaneroWeek a giugno di quest'anno.

"Ha solamente 17 anni, ma nel suo laboratorio-studio (allestito nella mansarda di casa, nel centro del paese), ha già due armadi pieni di progetti e invenzioni che gli sono valse numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali anche un certificato di merito della «Yale science and engineering association», consegnatoli nell’ambito del concorso «Giovani e le scienze» organizzato dalla Fast, la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche. Tommaso Caligari ha appena finito il terzo anno all’istituto Omar di Novara, indirizzo - neanche a dirlo - Robotica ed Elettronica, ed è grazie a un professore (che aveva fatto qualche lezione alla classe di Tommaso in supplenza nel primo anno delle superiori) che ha avuto modo di partecipare a diversi concorsi internazionali riservati a giovani inventori, vincendoli tutti.

Nella sua mente tante idee geniali

«Al momento - racconta dal suo banco di lavoro pieno di strumenti di precisione - sto lavorando su un sistema di comunicazione a distanza. Con alcuni amici abbiamo delle arnie in campagna, e sto cercando il modo di avere dei dati a distanza, come la temperatura delle arnie e altri parametri». Sul tavolo ha anche un altro progetto, una sorta di ”robottino” con le ruote come quelli che vengono usati per l’esplorazione di luoghi inaccessibili all’uomo: «Questo è un ”rover” a guida autonoma che sto progettando, mi piace imparare sempre e scoprire nuove cose».

Il progetto sul Parkinson nato dal desiderio di aiutare il nonno

Il concorso «Giovani e le scienze» Tommaso l’ha vinto con un progetto per individuare il Parkinson basandosi su sintomi precoci, molto difficili da individuare a occhio nudo, partendo da un’esperienza familiare: «Mio nonno era malato di Parkinson - racconta - nell’ultimo periodo i medici stavano studiando un modo per la diagnosi precoce della malattia. Parlando con loro ho provato a mettere due telecamere ai lati della stanza, e grazie all’intelligenza artificiale le ho “istruite” per riconoscere delle limitazioni di movimento degli angoli delle spalle e dei gomiti, primo segnale della malattia. Abbiamo collaborato anche con l’associazione Parkinsoniani di Arona per testare questo progetto, e funziona». Il progetto si chiama «Parkinson detector», e ha vinto il concorso nazionale su altri 33 partecipanti: «Era il giorno del mio compleanno quando abbiamo ricevuto il premio e il certificato di merito della Yale, a Milano. A settembre andremo a Bruxelles per l’European Union Contest for Young Scientists, un concorso al quale partecipano anche da oltre i confini europei».

I premi internazionali e i piani per il futuro

Ma Tommaso ha già ricevuto premi all’estero: «Grazie al professore Celestino Fontaneto, che si occupa di queste iniziative, avevamo partecipato (e vinto) a una fiera internazionale di Bilbao con altri 2 ragazzi con un progetto di una foglia artificiale che converte la CO2 in metanolo, ma non siamo andati per via della pandemia. L’anno dopo invece siamo andati ad Atlanta, negli Stati Uniti, con il progetto di un sensore che è in grado di individuare i veicoli che entrano in autostrada contromano e di mandare delle segnalazioni. Questo progetto l’abbiamo presentato anche per “Storie di alternanza”, un concorso nazionale della Camera di commercio partecipato da altre 1200 concorrenti, e siamo arrivati primi». Si vincono premi in denaro e riconoscimenti prestigiosi, nonché fondi per continuare i progetti e le ricerche, la strada che Tommaso ha tutta l’intenzione di continuare: «Ho iniziato fin da bambino a smontare e rimontare le cose - racconta - all’Omar di Novara i prof ci propongono progetti e idee da sviluppare. Abbiamo appena finito un summer camp per imparare la programmazione in Lego Spike, un linguaggio semplice che porta poi ad Arduino e alle schede programmabili. Anche il nostro preside, Franco Ticozzi, ci mette l’anima e supporta tantissimo la scuola trovando concorsi nuovi. I miei piani per il futuro sono di iscrivermi a Ingegneria elettronica, o a Milano o a Torino, e mi piacerebbe molto andare a fare il ricercatore al Mit (il Massachussets Institute of Technology di Cambridge, ndr)».

 

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