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Cotone 100% Made in Italy: è iniziata la raccolta

Nel nostro paese è in corso la riscoperta di una fibra naturale, apprezzata nel mondo della moda

Cotone 100% Made in Italy: è iniziata la raccolta
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Cotone 100% Made in Italy: è iniziata la raccolta. Ha preso il via grazie alla riscoperta di una fibra naturale che fra Puglia e Sicilia coinvolge oltre 300 ettari. Si tratta di un ritorno della coltivazione nel mondo della moda che sempre di più cerca tessuti nazionali per le sue creazioni. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti nel report “2023, il ritorno del cotone italiano”.

Cotone 100% Made in Italy

Con la raccolta partita in ritardo per l’andamento del clima con le piogge di giugno e il caldo persistente fino alla prima metà di ottobre – spiega Coldiretti – il cotone italiano 2023 è di qualità eccellente, anche per la nuova varietà a fibra media, con una produzione di oltre 35 quintali ad ettaro, con quotazioni di 140 euro al quintale se biologico e 110 euro al quintale se tradizionale. La coltivazione costa tra gli 800 e i 1.200 euro ad ettaro per l’acquisto dei semi, la concimazione, l’irrigazione, la manodopera, il gasolio per i macchinari e la raccolta. Il cotone inoltre rappresenta un’ottima coltura da rinnovo, che consente di allargare le rotazioni con colture da reddito, rispondendo ad una esigenza fondamentale, in particolare per l’agricoltura biologica.

La produzione in Italia

Il cotone, la più importante pianta tessile al mondo, è presente in tutte le aree geografiche con Cina, Stati Uniti, India, Pakistan che sono i maggiori produttori, mentre in Europa viene coltivato in Grecia e Spagna. Un tempo diffusa anche in Italia, in molte aree della Sicilia fra l’Agrigentino e la piana di Gela, è stata abbandonata a partire dagli anni ’60 per l’avvento delle fibre sintetiche, lo strapotere del prodotto straniero e il peso dei costi di produzione considerato che la raccolta all’epoca avveniva esclusivamente a mano. In Italia, dove secondo l’analisi della Coldiretti le importazioni nel 2022 hanno superato i 212 milioni di chili per un valore di oltre 1,3 miliardi di euro, la coltivazione del cotone torna alla ribalta per rispondere alla grande richiesta di fibre e tessuti 100% Made in Italy.

La pianta di cotone

La pianta del genere Gossypium, appartiene alla famiglia delle Malvacee, teme il freddo e la carenza d’acqua, cresce bene in zone molte esposte al sole e alla luce e si adatta a vari tipi di terreno, basta che non siano troppo compatti e con ristagni idrici che aumentano il rischio di marciume delle radici. Dopo circa tre mesi dalla semina le piante sono già cresciute e hanno l’aspetto di arbusti di media altezza. In cima agli steli ci sono grandi fiori di colore giallo pallido o bianco dai quali arriva il frutto, che è una vera e proprio capsula. Quando il frutto è maturo, i filamenti si distendono e la capsula si apre naturalmente liberando una bambagia soffice. Il cotone è naturale al 100%, biodegradabile, ecologico e riciclabile, composto al 95% da cellulosa, ipoallergenico, permeabile all’aria e traspirante, e ideale per la tintura e la stampa.

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