Caso spinoso

Le molestie via social e smartphone non sono reato perché la vittima può bloccare il mittente

La possibilità di bloccare il contatto secondo una sentenza della Cassazione esclude che si configuri un illecito

Le molestie via social e smartphone non sono reato perché la vittima può bloccare il mittente
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Le molestie via social e smartphone sono un reato? Istintivamente verrebbe da dire di sì, ma attenzione perché la realtà è ben diversa. Infatti, avendo la vittima la possibilità di bloccare le notifiche o anche il mittente, la questione si fa decisamente diversa.

Le molestie via social e smartphone sono reato?

Le molestie sono disciplinate dall'articolo 660 del Codice penale, che recita così:

"Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito, a querela della persona offesa, con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a euro 516".

"Si procede tuttavia d'ufficio quando il fatto è commesso nei confronti di persona incapace, per età o per infermità".

Nell'epoca moderna, in cui i cellulari sono una sorta di "estensione" della nostra mano, anche il Codice penale si adegua. Ma attenzione a leggere tra le righe.

La vittima può bloccare il mittente

Quante volte vi è capitato di pensare di fronte a qualcuno particolarmente fastidioso "adesso lo blocco"? Ecco, la discriminante sta proprio in questo passaggio.

A dirimere la questione è una sentenza della Corte di Cassazione (peraltro non recentissima, del 2012), sul caso di un uomo che inviava messaggi spinti a una donna via Messenger.

Nella sentenza, infatti, si specifica che l'uso della messaggistica elettronica non è comparabile a quello del telefono.

Vediamo nel dettaglio il perché. Il codice penale si riferisce evidentemente alla telefonia fissa. Se qualcuno ci molestasse sul telefono di casa, infatti, per evitarlo non avremmo altro modo che disattivare l'utenza, cosa che significherebbe una limitazione della nostra libertà personale.

Ma sui social e sui cellulari è assai differente la questione. Abbiamo infatti la possibilità di sottrarci alla ricezione di messaggi e chiamate non desiderati. E dunque questa opzione esclude il reato da parte del mittente, che sì ci darà fastidio, ma soltanto fino a quando noi non decidiamo di porre fine alle molestie cliccando semplicemente sul tasto "blocca".

Clicca qui per la sentenza della Cassazione

 

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