Coronavirus, portavoce Arcivescovo precisa: "Funerali sì, ma solo al cimitero"
Mentre la Confessione deve avvenire in luogo ampio, evitando l'uso del confessionale, e rispettando la distanza di almeno un metro.
A seguito del nuovo Decreto emanato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri oggi, domenica 8 marzo 2020, anche per i fedeli cambiano diverse norme di comportamento. Lo comunica il portavoce dell'Arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini.
Sono sospesi i matrimoni e i funerali in chiesa
Sono sospesi i matrimoni in chiesa. In particolare si sottolinea la sospensione delle celebrazioni esequiali (funerali), con l'invito a compiere la benedizione del sepolcro e i riti di sepoltura rispettando le distanze di sicurezza. La messa esequiale potrà essere "recuperata" al termine dell'emergenza.
Siano celebrati, tuttavia, la benedizione del sepolcro e il rito della sepoltura (o della deposizione delle ceneri) come previsto dal rituale delle Esequie. Sia raccomandato agli eventuali presenti il rispetto delle distanze imposte dalla normativa. La Messa esequiale sarà concordata con la famiglia a tempo opportuno al termine dell’emergenza.
Così il vicario generale monsignor Franco Agnesi.
Confessionale abolito, ci si confessa a distanza di un metro
Norme anche per la celebrazione del sacramento della Confessione che deve avvenire in luogo ampio, evitando l'uso del confessionale, e rispettando la distanza di almeno un metro.
Oratori chiusi, messe sospese (ma chiese aperte)
Le altre norme relative alla sospensione delle messe, la chiusura degli oratori, la sospensione degli incontri ed il mantenimento dell'apertura delle chiese, così come comunicato lo scorso 6 marzo, sono confermate.
Le chiese rimarranno aperte per la preghiera individuale.