CASO EMBLEMATICO

Scuola senza più bambini diventa un centro anziani: è sempre più inverno demografico in Italia

I bambini nati nel 2017 avrebbero dovuto sentire la loro prima campanella quest'anno a settembre, ma sono troppo pochi per formare una classe

Scuola senza più bambini diventa un centro anziani: è sempre più inverno demografico in Italia
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I numeri parlano chiaro: nel primo quadrimestre del 2023 le nascite sono scese dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2022 segnando 117.857 nuovi nati a fronte dei 119.185 del primo quadrimestre dello scorso anno, con una differenza di 1.328 nascite. Un calo solo apparentemente lieve, che in realtà conferma un trend costante che nel 2022 ha toccato il minimo con 393.000 nascite, per la prima volta sotto la soglia psicologica dei 400.000 nella storia dell’Italia unita. Nel 2019 i nati erano ben il 10,7% in più rispetto a oggi. E nel frattempo il processo di invecchiamento della popolazione prosegue: l’età media della popolazione si alza, passando da 45,7 anni a 46,4 anni tra l’inizio del 2020 e l’inizio del 2023, quando la popolazione over 65 costituisce il 24,1%. In pratica, in Italia quasi una persona su 4 ha più di 65 anni e gli ultraottantenni rappresentano il 7,7% della popolazione (nel 2041 saranno 6 milioni).

Insomma, è sempre più inverno demografico in Italia. E non sono solo le cifre a dirlo: da Padova, Veneto, vi raccontiamo una storia che rappresenta un esempio emblematico di questo quadro.

Scuola senza più bambini diventa un centro anziani

Nel Comune di Vescovana, con una popolazione di 1800 abitanti, sono nati solo 4 bambini quest'anno e 7 l'anno precedente.

La situazione si fa via via drammatica, i 12 bambini nati nel 2017 avrebbero dovuto iniziare la scuola primaria quest'anno a settembre, ma sono troppo pochi per formare una classe, il numero minimo richiesto è di 15.

La decisione del Comune di chiudere la scuola primaria Marconi e la scuola secondaria di primo grado Giovanni XXIII è stata quindi obbligata.

La scuola diventa un centro per anziani

A Vescovana i bambini sono troppo pochi, il Comune è stato quindi obbligato a comunicare alla Regione la decisione della chiusura definitiva delle scuole.

Non si raggiunge il numero minimo per formare nemmeno una classe e neanche la proposta di un pulmino gratuito e del servizio mensa per i bambini dei comuni vicini è riuscita a portare nuovi alunni nei centri scolastici del Comune.

I locali scolastici saranno quindi trasformati in un centro diurno per anziani.

Il sindaco Marzio Pattaro spiega che il Municipio ha cercato in tutti i modi di evitare questa situazione, ma i bambini non nascono e così Vescovana ha è stata costretta l’anno scorso a trasferire i propri studenti nei Comuni limitrofi.

E che farne della scuola abbandonata? Un centro di aggregazione diurno per anziani: se è vero che aumentano sempre più le persone sole, una scelta di senso e anche di non così difficile realizzazione, basteranno infatti alcune manutenzioni e la riorganizzazione degli spazi interni in adeguamento alle nuove normative.

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