Precipita in un burrone e tenta di chiamare i soccorsi ma non c'è campo: trovata morta ore dopo
Il dramma a Mezzoldo, nella Bergamasca. La vittima, 71 anni, non è morta sul colpo: sul suo telefonino le chiamate, vane, al 112
L’accordo era di ritrovarsi al parcheggio poco prima di mezzogiorno. Quando, però, il marito è arrivato non ha trovato la moglie Paola Rinaldi. La 71enne, infatti, è morta in fondo a una scarpata, in un punto neanche troppo pericoloso, dove però è scivolata sbattendo la testa. Quando il Soccorso Alpino l’ha trovata non c’era più nulla da fare.
La coppia, in pensione, era partita da Ubiale Clanezzo verso l’Alta Val Brembana, nella Bergamasca, in cerca di funghi. I due hanno parcheggiato a Mezzoldo, al tornante 7 della strada che conduce al Passo San Marco, e si sono incamminati, poi la decisione di dividersi. Dopo la caduta l’anziana, come testimoniato dalle chiamate sul suo telefonino, ha disperatamente tentato di avvertire il 112: ma in quella zona non c’è campo. E ora ci si chiede se quelle chiamate fossero andate a buon fine avrebbe potuto salvarsi ricevendo i soccorsi in tempi stretti?
Muore in una scarpata: il telefonino non prendeva
Paola Rinaldi è morta mentre raccoglieva funghi intorno alle 12:30 di martedì 10 ottobre 2023, a Mezzoldo. Come racconta Prima Bergamo, secondo le informazioni fornite dal Soccorso Alpino, la donna era uscita insieme al marito nei boschi sopra il rifugio Madonna delle Nevi e poi si sono divisi. All’appuntamento che si erano dati per il rientro la signora non si è presentata così il marito ha dato l’allarme tra le 12 e le 13 con una telefonata partita dal rifugio perché, dove i coniugi si erano dati appuntamento, così come nella zona dove è avvenuta la tragedia, i telefonini non prendono.
I tecnici del Soccorso alpino, insieme ai vigili del fuoco, hanno avviato immediatamente le ricerche, indirizzati dal marito. A Mezzoldo è giunto anche l’elicottero dei vigili del fuoco. È rientrato alla base poco dopo. Rinaldi è stata individuata alle 14.30 in fondo alla scarpata dove era precipitata per una trentina di metri. Fatale il trauma cranico. La donna, però, non è morta sul colpo e ha tentato di chiamare ripetutamente i soccorsi con il telefonino: ma non c’era campo.
“E questo è un problema serio” conferma il sindaco del paese Stefania Siviero.
“Dopo la caduta, la signora ha tentato di telefonare lei stessa al marito e al 112, hanno trovato le chiamate — riferisce Siviero —. Non c’è riuscita perché in quella zona non c’è campo. È un problema serio, che stiamo cercando in tutti i modi di risolvere. Abbiamo contattato le varie compagnie telefoniche e ci siamo offerti anche di mettere a disposizione terreni per gli impianti di ricezione, ma non c’è volontà da parte di nessuno perché il ritorno economico non sarebbe abbastanza alto. Eppure, questa è una zona di grande passaggio, sia di escursionisti sia di motociclisti”.
Constatata la morte da parte del medico dell’elisoccorso del 118, nel pomeriggio il corpo è stato ricomposto nella camera mortuaria del cimitero di Mezzoldo, dove c’erano il marito e Luca, l’unico figlio della coppia. Verificata la dinamica della tragedia e che non ci fossero dubbi sulla natura accidentale della caduta, i carabinieri di Piazza Brembana hanno ricevuto prima di sera il nulla osta alla sepoltura da parte del pm di turno Giancarlo Mancusi.