In Grecia

Gregge di pecore invade un campo di marijuana e ne divora oltre 100 chili

Una vera e propria disavventura per un agricoltore delle pianure della Tessaglia già gravemente danneggiato dai disastri ambientali della recente tempesta Daniel

Gregge di pecore invade un campo di marijuana e ne divora oltre 100 chili
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Mentre nella nostra Penisola la Guardia di Finanza ha messo sotto la lente la posizione di 75 soggetti indagati per la vicenda dei pascoli fantasma al fine di intascare fondi pubblici, in Grecia, più precisamente nelle pianure della Tessaglia, dopo i disastri ambientali causati dalla tempesta Daniel, un gregge di pecore, non sapendo più dove procacciarsi del cibo, ha invaso un campo coltivato a cannabis medicinale divorandone oltre 100 chili.

Pecore invadono campo di marijuana e ne mangiano oltre 100 chili

"Abbiamo avuto le alluvioni, abbiamo perso quasi tutto. E ora questo. La mandria è entrata nella serra e ha mangiato ciò che era rimasto. Non so se ridere o piangere".

E' una reazione disperata quella che l'agricoltore greco ha avuto una volta essersi ritrovato di fronte alla desolazione del suo terreno. Non è bastato il disastro causato a inizio settembre dalla tempesta Daniel, le cui successive inondazioni hanno messo in ginocchio vastissimi territori della Grecia, della Turchia, della Bulgaria e della Libia, provocando sia il crollo di case, strade e ponti, sia un numero elevato di perdite umane.

A causa delle forti alluvioni, anche nelle estese pianure della Tessaglia raccolti e coltivazioni sono stati spazzati via provocando seri problemi agli operatori agricoli locali.

Un'immagine delle pianure della Tessaglia

Una situazione quindi già al limite alla quale, per un contadino che ha un'attività vicino alla città di Almyros, si è andata ad aggiungere una disavventura che a raccontarla non si può che restare sbigottiti.

Un gregge di pecore infatti, alla disperata ricerca di un terreno con dell'erba di cui cibarsi, mentre stava pascolando per le pianure della Tessaglia si è intrufolato improvvisamente proprio nella serra dell'agricoltore greco.

Uno spazio nel quale però l'uomo ha scelto di coltivare piante di cannabis terapeutica. Le pecore, ovviamente, non consapevoli di questo dettaglio, si sono date alla pazza gioia facendone una vera e propria scorpacciata. Alla fine hanno mangiato oltre 100 chili.

E' stato però solo in un secondo momento che il pastore del gregge si è accorto del "comportamento strano" delle sue pecore. Per l'agricoltore della serra di cannabis, già danneggiato dalla tempesta Daniel, è stata una disgrazia totale: le pecore, infatti, hanno finito tutte le piante che si erano salvate dalle alluvioni.

I pascoli fantasma per appropriarsi di fondi pubblici

Ma un fatto di cronaca molto più grave e che ha a che fare con le pecore si è verificato recentemente anche nella nostra Penisola.

Simulavano il possesso dei requisiti per ottenere disponibilità di terreni e puntare ai Pac, ossia gli aiuti comunitari concessi a giovani imprenditori agricoli. Una maniera sicura per intascare milioni di euro del Fondo Europeo Agricolo di Garanzia.

La truffa dei pascoli fantasma è stata scoperta dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell'Aquila che, dopo i riscontri di due anni di indagini della Guardia di Finanza di Pescara, ha fatto scattare l'operazione "Transumanza".

75 le persone coinvolte, 25 delle quali arrestate, mentre sono state 16 le perquisizioni e i sequestri preventivi eseguiti in tutta Italia, per una frode stimata in 5 milioni di euro. Sono state sequestrate somme di denaro a 24 imprese agricole e a 38 soggetti, accusati di autoriciclaggio, reimpiego di proventi illeciti, ricettazione, truffa aggravata ai danni dello Stato e per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Gli indagati avrebbero fatto incetta di migliaia di ettari di terreno, la cui concessione a uso civico veniva messa a bando dai Comuni. Per questo motivo lancia ora l'allarme il sindaco di Celano, nonché presidente dell'Unione dei Comuni Montagna Marsicana, Settimio Santilli:

"Necessari regolamenti più rigidi - ha dichiarato - per l'assegnazione dei pascoli montani".

Sulla vicenda la Magistratura sospetta la mano della mafia del Gargano, lo storico allevatore abruzzese Nunzio Marcelli commenta:

"Se non si pone riparo all'impianto della norma che consente questa forma di speculazione legalizzata - afferma alla TgR Abruzzo - presto non ci saranno più aziende zootecniche sane".

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