Accusati di tentato omicidio

Sudafrica, vendono snack alla cannabis fuori dalle elementari: 90 bambini in ospedale

Il dipartimento dell'Istruzione comunica che quasi tutti sono poi stati dimessi senza conseguenze: "Solo tre studentesse rimangono in ospedale"

Sudafrica, vendono snack alla cannabis fuori dalle elementari: 90 bambini in ospedale
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Una corsa in ospedale in massa: novanta bambini intossicati dopo aver comprato dei biscotti per strada. Succede alle scuole primarie di Pulamadibogo, a nord-ovest di Pretoria, in Sudafrica: i piccoli  avevano acquistato la colazione alle bancarelle di alcuni venditori ambulanti, lungo la strada che li porta ogni giorno a scuola. All'interno, però, c'era della cannabis che ha suscitato i malori a raffica.

Biscotti alla cannabis: novanta bambini in ospedale

Subito dopo averli consumati, i piccoli hanno iniziato ad avvertire nausea, mal di stomaco e attacchi di vomito. Gli insegnanti preoccupati hanno allertato i servizi di emergenza e sono stati tutti accompagnati in vari ospedali della zona. Il dipartimento dell'Istruzione in una nota comunica che quasi tutti sono poi stati dimessi senza conseguenze, "solo tre studentesse rimangono in ospedale e stanno ancora ricevendo le cure mediche necessarie per tornare in salute".

Arrestati i venditori

Ma chi sono le persone che hanno venduto questi prodotti fuori da una scuola elementare? Due ragazzi, di età compresa tra 21 e 19 anni sono stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio e compariranno in pretura a Soshanguve. L'accusa è pesante: per pura fortuna, infatti, le condizioni cliniche dei bimbi non sono gravi. Si attendono i risultati di un minuzioso rapporto tossicologico per confermare che si tratti di cannabis.

Particolare inquietante: non è la prima volta che in Sudafrica si verificano episodi del genere. All'inizio di quest'anno, il partito sudafricano dell'Alleanza Democratica (Ds) ha chiesto maggiore controllo sui venditori ambulanti, dopo che otto bambini erano già stati ricoverati dopo aver mangiato i cosiddetti "space cookies" fuori dalla scuola.

I genitori hanno chiesto maggior sorveglianza da parte delle istituzioni.

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