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Il dramma dei fratellini salvati dall'Umberto I, picchiati e denutriti: mangiavano la terra

Oggi vivono in una casa famiglia: il piccolo di 4 anni è stato operato al cervello per le lesioni procurate dalle botte

Il dramma dei fratellini salvati dall'Umberto I, picchiati e denutriti: mangiavano la terra
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Una vicenda straziante che, grazie all’intervento di medici e professionisti, ci si augura viri verso un lieto fine. Sono infatti adottabili – ed è certo che non mancheranno le richieste – due fratellini di 4 e 6 anni finalmente dimessi, dopo due mesi di cure al romano Policlinico Umberto I. I bimbi, quando sono giunti al nosocomio capitolino, erano in condizioni terrificanti: percossi, pieni di cicatrici e ridotti a mangiare la terra per la denutrizione. Il più piccolo non era neppure in grado di camminare e aveva traumi neurologici a causa delle botte.

I fratellini durante la riabilitazione

Bimbi trovati per strada: pieni di cicatrici, mangiavano la terra

È il pomeriggio del 10 maggio del 2023 quando due bimbi spauriti arrivano al pronto soccorso del Policlinico Umberto I. A salvarli dall’inferno una pattuglia di polizia, che li ha intercettati mentre si trovavano da soli in una zona periferica di Roma. Erano denutriti, sporchi e sul corpo presentavano tracce di percosse e cicatrici. Le loro condizioni erano così critiche che per una settimana sono stati nel reparto di terapia intensiva, per poi passare al reparto di gastroentorologia. "Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame, vogliamo il gelato", sono le prime parole dette dal bimbo più grande, dopo alcuni giorni di ricovero. Il bambino di 4 anni è addirittura"stato sottoposto a un delicato intervento in Neurochirurgia Pediatrica per ridurre delle raccolte ematiche, causate dalle percosse subite negli anni, che pressavano sul suo cervello e ne compromettevano la vista e altre funzioni”, come spiega l’ospedale.

Il lungo post dove il policlinico narra la loro vicenda mette i brividi:

“Due piccoli bimbi di appena 4 e 6 anni, sono stati portati dalla Polizia al nostro Pronto Soccorso il 10 maggio alle 16.47. I due fratellini, per i quali useremo i nomi di fantasia Pietro e Paolo e che vedete ritratti in alcune di queste foto, sono stati ritrovati dai poliziotti  soli ed abbandonati in una zona fuori dal Raccordo anulare. Presentavano segni di denutrizione, sporcizia, ematomi e cicatrici. Erano in un totale stato di abbandono. Le loro prime parole comprensibili sono state un grido di aiuto: "Non vogliamo tornare dalla mamma, abbiamo fame, vogliamo il gelato". Grazie all'eccezionale professionalità e competenza del nostro team attivato in tempi strettissimi dalla Dottoressa Laura De Vito, medico di Direzione sanitaria, i bambini sono stati immediatamente ricoverati nella Terapia Intensiva Pediatrica della Dottoressa Papov, dove sono rimasti fino al 17 maggio, per poi essere trasferiti in Gastroenterologia pediatrica seguiti dalla Dottoressa Marina Aloi.

Lo straordinario team che ha fatto il miracolo

Entrambi presentavano gravi problemi alimentari. La malnutrizione da loro subita era talmente grave che alcuni esami lasciavano pensare, a causa dei residui nello stomaco, che avessero mangiato terra. L'equipe di medici e sanitari attivata intorno a Paolo e Pietro ha lavorato su differenti piani. I neuropsichiatri infantili hanno approfondito l'aspetto neurologico mentre grazie alla dedizione di nutrizionisti, come la Dottoressa Isabella Preziosa, e dietisti, come la Dottoressa Romina Alberti, è stata creata una dieta personalizzata per ciascuno di loro. Una dieta costantemente aggiornata in base alle loro necessità ed ai loro piccoli ma costanti miglioramenti che, col tempo, ha consentito loro di poter mangiare tutto senza problemi.

La cura e la dedizione del personale ospedaliero

La cura e l'attenzione non si sono limitate al solo aspetto medico. Cinque infermieri dedicati, coordinati dal Dott Carmine Rullo, si sono alternati per prendersi cura di loro 24 ore al giorno, costruendo un rapporto di fiducia. Grazie alla sensibilità del nostro personale infermieristico, sono stati rilevati ulteriori problemi di salute nel più piccolo dei due che hanno necessitato di ulteriori approfondimenti. Ogni giorno, Pietro e Paolo hanno mostrato segni di miglioramento. Se all'inizio evitavano di guardare negli occhi, con il tempo e grazie all'affetto ricevuto, la loro fiducia è cresciuta e si sono lasciati andare anche agli abbracci. Il piccolo Pietro, nonostante avesse 4 anni, all'arrivo in Pronto soccorso non era in grado neppure di camminare. Col tempo e con l'aiuto di fisioterapisti ha imparato a farlo, ad andare sul monopattino e anche a ballare. Il loro percorso di rinascita è stato illuminato dalla generosità dei volontari dell'associazione ARVAS, dai tanti regali che hanno ricevuto e dall'enorme affetto di tutti i professionisti sanitari che si sono occupati di loro. Un affetto sterminato, dimostrato ogni giorno da infermieri, medici ed operatori del policlinico Umberto 1 che si sono prodigati - ben oltre il loro impegno lavorativo -  per far tornare un barlume di serenità e speranza negli occhi dei due piccoli. La collaborazione fattiva tra i nostri servizi sociali e le istituzioni preposte ha portato a importanti decisioni legali per garantire il benessere dei bambini. Anche grazie alla testimonianza di Debora Porfiri, Assistente Sociale del Policlinico, oltre che all'insieme di indagini svolte dalle autorità competenti che hanno confermato il grave stato di abbandono dei piccoli e di irresponsabilità totale dei genitori, è stata revoca loro la patria potestà. Per i due bambini si è cercata una Casa Famiglia in cui potessero vivere, crescere e divertirsi come dovrebbero fare due bimbi. Il 6 luglio hanno lasciato l'ospedale. Il più grande è andato subito nella nuova Casa, mentre il piccolo Pietro è stato sottoposto a un delicato intervento in Neurochirurgia Pediatrica per ridurre delle raccolte ematiche, causate dalle percosse subite negli anni, che pressavano sul suo cervello e ne compromettevano la vista e altre funzioni.

Finalmente in salute sul monopattino

Adottabili

Un lavoro durato mesi, in cui i medici e i volontari non si sono occupati solo dei corpicini martoriati dei piccoli, ma anche del loro stato di profonda prostrazione.

"Oggi, Pietro e Paolo vivono serenamente in Casa Famiglia e sono adottabili! La scorsa settimana sono tornati al Policlinico per una visita di controllo e la loro salute è notevolmente migliorata. Questa è la storia di una lotta e di una rinascita, resa possibile grazie allo spirito di sacrificio, collaborazione e abnegazione al lavoro degli straordinari professionisti del Policlinico Umberto I di Roma. Auguriamo ai nostri due angioletti di avere presto una famiglia che li ami incondizionatamente e che garantisca loro un futuro ricco di amore, gioie e soddisfazioni. Dopo quello che hanno passato nei primi anni di vita, nessuno lo merita più di loro. Ringraziamo di cuore tutti i medici, infermieri, volontari e personale che gli ha dedicato tutta la professionalità e l'amore possibili e hanno reso possibile questo lieto fine."

Imparare a giocare

I genitori dei piccoli sono stati denunciati, come spiega l'ospedale hanno già perso la custodia dei minori.

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