Funivia Stresa, un doppio guasto: si è rotto il cavo, ma anche il freno
La cabina s'è sganciata a pochi metri dall'arrivo: s'indaga per omicidio colposo plurimo.
L'impianto di risalita era stato revisionato completamente solo 5 anni fa. Nel Verbano-Cusio-Ossola la Magistratura ha aperto un'inchiesta per stabilire la causa della tragedia di ieri, domenica 23 maggio 2021, costata la vita a 14 persone e che lascia unico superstite un bimbo di 5 anni senza più una famiglia. Si indaga per omicidio plurimo colposo.
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La funivia che porta al Mottarone, sopra Stresa, si è sganciata a pochi metri dall'arrivo alla sommità: il cavo d'acciaio portante si è spezzato e la cabina è precipitata ed è rotolata lungo la montagna fino a fermare la sua fatale corsa contro alcuni alberi.
Una centrifuga mortale, alla quale non sono sopravvissuti 5 diversi nuclei famigliari, tre dei quali lombardi (due dal Varesotto e uno da Pavia), più due coppie una originaria del Cosentino e residente nel VCO e un'altra originaria del Barese e residente a Piacenza.
I PRIMI SOCCORSI GIUNTI SUL POSTO:
Incidente funivia Stresa: doppio guasto
La causa della tragedia della funivia del Mottarone, racconta Prima Novara, potrebbe essere la rottura di una delle funi: secondo le prime informazioni, infatti, un cavo sarebbe stato trovato spezzato, mentre gli altri sarebbero intatti. Alcuni testimoni hanno riferito di avere visto la cabina dapprima scivolare all’indietro, poi precipitare nel vuoto e rotolare per un tratto, fino a fermarsi contro un gruppo di alberi.
Ma il problema è che non solo il cavo (che era stato controllato metro per metro e certificato) s'è spezzato, il punto è che non ha funzionato anche il freno che avrebbe dovuto bloccare la cabina, che è tornata indietro verso valle, staccandosi una volta incontrato il primo pilone. Lo ha confermato il procuratore di Verbania, Valentina Bossi.
IL TESTIMONE: "HO SENTITO UN BOATO":
Il Ministero delle infrastrutture ha fatto sapere di avere intenzione di istituire una commissione per ricostruire con esattezza cosa sia accaduto. L’impianto era stato sottoposto a un importante intervento di rinnovamento tra il 2014 e il 2016 e nelle prime fasi non sono stati evidenziati problemi di manutenzione.
La Procura di Verbania ha disposto il sequestro dell’impianto.
LE IMMAGINI DALL'ELICOTTERO:
Chi sono le 14 vittime della tragedia
Completamente spezzata una famiglia di origini ebraiche residente a Pavia: mamma Tal, psicologa, papà Amit, medico tirocinante, e il loro figlio Tom, più i bisnonni giunti da Israele. Un altro figlio è ricoverato a Torino in gravi condizioni: i medici sono riusciti a salvargli la vita.
Gli zii, che vivono fuori Pavia, sono pronti ad accoglierlo. Ora si trovano insieme ai nonni paterni a Torino, in ospedale. Al piccolo sarà fatta una risonanza in giornata, è intubato, sedato e ha riportato diverse fratture: è ancora grave. Nel frattempo attorno a lui s'è stretto anche l'affetto delle comunità ebraiche di Torino e Milano.
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Un'altra famiglia spezzata era giunta dal Varesotto, anche qui due giovani genitori (Vittorio Zorloni di 55 ed Elisabetta Persanini di 38 anni, presto sarebbero convolati a nozze) e il loro bimbo di 5 anni, Mattia, che è purtroppo spirato in ospedale.
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Sempre dalla provincia di Varese anche due giovani fidanzati, Silvia Malnati (27 anni) e Alessandro Merlo (29 anni): lei si era appena laureata.
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Si era trasferita da Cosenza al VCO per lavoro invece Serena Cosentino: la 27enne è morta insieme al fidanzato di origini iraniane (ma residente a Roma) Shahaisavandi Mohammadreza, di 22 anni. Serena aveva vinto una borsa di studio del CNR e studiava le microplastiche proprio nel vicino lago Maggiore.
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Infine a trovare la morte a Stresa anche Roberta Pistolato, 40 anni, e Angelo Vito Gasparro di 45 anni, una coppia del Barese residente a Piacenza: erano in gita per il compleanno di lei. Roberta era guardia medica, Angelo guardia giurata.
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