Nel Milanese

Bambino di 4 anni rischia di affogare in piscina, eroica bagnante gli salva la vita

A Pogliano il piccolo stava per annegare, la donna (di professione infermiera) lo ha recuperato e rianimato in attesa dei soccorsi

Bambino di 4 anni rischia di affogare in piscina, eroica bagnante gli salva la vita
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La sua fortuna è che in quel momento ci fosse lei, un'infermiera 47enne che aveva deciso di passare una giornata prendendo un po' di fresco in piscina. E che quando lo ha visto in difficoltà lo ha soccorso salvandogli la vita. Un bambino di 4 anni ha rischiato di annegare in una piscina di Pogliano Milanese nel pomeriggio di venerdì 25 agosto 2023, ma per sua fortuna c'era un "angelo" che lo ha salvato.

Bambino di 4 anni rischia di affogare in piscina

Il piccolo, originario dello Sri Lanka, era al Parco acquatico Oplà Village di Pogliano Milanese insieme ai genitori, papà 43enne operaio e mamma 37enne casalinga. Anche loro cercavano un po' di refrigerio alla canicola estiva, ma quello che sarebbe dovuto essere un pomeriggio di relax si è presto tramutato in un dramma.

A un certo punto il piccolo è sfuggito per un attimo al controllo dei genitori e si è allontanato della vasca di circa 40 centimetri. Per alcuni secondi sarebbe rimasto, così, sott’acqua. Per fortuna nei pressi c'era una infermiera 47enne che si è subito accorta dell'accaduto e l'ha soccorso, applicandogli immediatamente le manovre di rianimazione fino a fargli riprendere stabilmente conoscenza.

Il bambino è stato poi trasportato dai sanitari, in codice giallo, all’ospedale di Legnano, dove con grande sollievo di tutti è stato dichiarato fuori pericolo di vita. Sul posto i Carabinieri, che indagano per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti.

I precedenti

Non è il primo caso di questa estate, dove purtroppo di malori di piccoli e grandi in piscina se ne sono verificati parecchi. Per fortuna in alcuni casi qualcuno è riuscito a intervenire in tempo. E la cronaca ci ha regalato le storie di giovanissimi "eroi" (sì, passateci il termine, perché chi salva una vita non può essere definito diversamente). Come Francesco Barbacane che ha 18 anni e fa il bagnino. Un lavoro che gli serve per guadagnare qualcosa in estate, ma che lo mette ogni giorno di fronte a grandissime responsabilità.

E lui, nonostante la giovane età, ha già dimostrato coraggio e prontezza di riflessi. Sulla spiaggia di Scerne di Pineto, in provincia di Teramo, ha infatti salvato la vita a una ragazza di 14 anni che si era gettata in mare con il chiaro intento di suicidarsi.

Francesco Barbacane

Tre giorni prima, infatti, Francesco si era trovato di fronte un'altra situazione simile. Un turista belga, dopo aver litigato intensamente con la moglie, si era buttato in acqua ed era andato in crisi. Francesco si era prontamente gettato in mare per soccorrerlo e lo aveva riportato sulla riva, in spiaggia libera. Purtroppo però per l'uomo non c'è stato nulla da fare: è deceduto probabilmente per un malore.

Una storia terribile, che qualche decina d'ore più tardi si è arricchita di un ulteriore capitolo. La figlia 14enne dell'uomo - comprensibilmente sconvolta per quanto accaduto - ha tentato di togliersi la vita nelle stesse acque in cui era morto il padre.

Erano circa le 13.30 quando  Francesco ha notato la ragazza in acqua. La giovane si era gettata completamente vestita, con il chiaro intento di suicidarsi proprio nel punto in cui era morto il padre. Una vicenda che aveva scosso il giovane bagnino, che dopo aver provato a salvarlo - come ha raccontato la madre a Il Messaggero - era stato a lungo proprio con la ragazza.

Barbacane è riuscito a recuperare la giovane e a salvarla, riportandola a riva ferita ma viva.

Cinque vite salvate al primo giorno di lavoro

Un'altra storia simile è quella della 19enne Noemi Marangoni, che al suo primo giorno di lavoro sulla spiaggia di Sabaudia ha salvato cinque vite.

Ingresso alla spiaggia della Bufalara

Ha prima prestato soccorso ad un kite-surf avvicinatosi a riva e che ha richiesto il suo intervento; mentre era intentata a contattare la capitaneria di porto, un altro signore che stava facendo il bagno vicino agli scogli ha iniziato ad avere difficoltà a rientrare sulla battigia a causa della forte corrente e di una buca di almeno tre metri: nella sua stessa situazione, poco dopo, anche la moglie e un altro ragazzo, che si erano buttati in acqua per cercare di aiutarlo e ritrovatisi a loro volta in balia delle onde.

Armata solamente di salvagente baywatch e impossibilitata ad utilizzare il pattino visto il mare mosso, la bagnina ha portato in salvo i tre, prima di compiere l'ultimo intervento della sua giornata, il quinto, vale a dire riportare sul bagnasciuga un ragazzo che stava facendo il bagno con suo fratello gemello e un'altra donna, anche lui preda delle forte correnti.

Noemi Marangoni

Noemi ha preso il brevetto da bagnina lo scorso gennaio

"Ho fatto un corso invernale e appena è iniziata la stagione estiva ho iniziato a lavorare per la cooperativa Blue Work Service. Venerdì scorso era il mio primo giorno di lavoro su una spiaggia libera".

La bagnina che salva un bimbo di sei anni in piscina

Un episodio simile a quello di Pogliano era invece accaduto a Cologno Monzese, dove un bambino di 6 anni stava affogando in piscina.  Elena Sveva Miracapillo, 20enne assistente bagnante (al centro nella foto), lo ha letteralmente salvato.

Era di turno assieme ad altri cinque colleghi, quando si è accorta del bimbo che era immobile sul fondo della piscina. Per pochi istanti ha pensato che facesse semplicemente apnea, poi ha immediatamente preso coscienza che era in seria difficoltà. Da qui il tuffo nella vasca e il recupero.

Non respirava. Così lei (fresca di brevetto da assistente bagnante, lo ha infatti conseguito a febbraio) ha messo in pratica che conoscenze acquisite, praticando le manovre salva-vita. Il bambino a quel punto ha ricominciato a respirare, espellendo l'acqua che aveva ingerito. A quel punto lo ha sistemato nella posizione laterale di sicurezza, per evitare che soffocasse per altro liquido nei polmoni.

Un grande lavoro di squadra

E' stato anche un lavoro di squadra: in quel frangente, infatti, mentre era già partita la chiamata al 112, un collega di Elena è corso a recuperare il defibrillatore, che per fortuna non è stato necessario utilizzare, mentre altri bagnini hanno messo in sicurezza l'area, allontanando i curiosi e continuando a controllare la vasca piena anche di ragazzini del centro estivo.

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