Un "omaggio" all'ex premier

Chiama il figlio Silvio Berlusconi: quali nomi sono vietati in Italia

La storia del 17enne di Modena è diventata virale. Ma lo sapete che ci sono nomi vietati in Italia?

Chiama il figlio Silvio Berlusconi: quali nomi sono vietati in Italia
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La sua storia ha fatto il giro d'Italia in pochi giorni. E d'altronde, con un nome così, era davvero difficile che non diventasse famoso. Lui è Silvio Berlusconi Boahene, ragazzo di 17 anni della provincia di Modena a cui il padre ha deciso di dare il nome (e pure il cognome) dell'ex presidente del Consiglio proprio in segno di gratitudine per l'ottenimento - anni fa al suo arrivo in Italia dal Ghana - del permesso di soggiorno.

La storia di Silvio Berlusconi Boahene

Anthony Boahene arrivò in Italia dal Ghana nel 2002, quando il piccolo Silvio Berlusconi ancora non c'era. Un viaggio alla ricerca di un futuro diverso, iniziato con l'approdo a Palermo e poi proseguito con il trasferimento a Modena, dove 17 anni fa è nato il ragazzo. E il padre ha spiegato di recente il perché di quel nome così originale:

 "Volevo chiamarlo come un grande capo politico, di cui mi piaceva tutto e a cui devo il mio permesso di soggiorno".

Insomma, un debito di riconoscenza "saldato" con un riconoscimento imperituro di stima e affetto.

Perché si parla di Silvio Berlusconi Boahene

Ma perché si parla tanto di questo ragazzo negli ultimi giorni? Perché con Silvio Berlusconi condivide oltre al nome anche la passione per il calcio, e come tantissimi altri ragazzi di ogni parte del mondo lo pratica. Capita così che nel precampionato della Virtus Castelfranco, squadra modenese che prenderà parte al prossimo campionato di Eccellenza, a un certo punto dell'amichevole contro il Conticella, esordisca con i "grandi" questo giovane centrocampista di buone speranze. Che, tra l'altro, ha fatto il suo ingresso in campo al posto di un compagno con un altro nome famoso (anche se meno): Enrico Raspadori, fratello maggiore di Giacomo, recentemente scudettato con il Napoli.

Come si può (e non si può) chiamare un figlio in Italia

Ma, al di là del caso specifico, viene una domanda: è possibile chiamare un figlio come si vuole - dando libero sfogo alla fantasia - oppure ci sono delle regole? Qualche "paletto" in verità c'è, anche in Italia, dove alcuni nomi di battesimo sono vietati.

Lo prevede un decreto del presidente della Repubblica, il n. 396 del 2000, che definisce i criteri per l'attribuzione dei nomi di persona.  Sostanzialmente non c'è un elenco, ma alcune specifiche generali. Sono vietati:

  • Nomi ridicoli o umilianti: i nomi che potrebbero causare imbarazzo, derisione o umiliazione al bambino non sono ammessi. Ad esempio, nomi offensivi o che potrebbero ledere la dignità della persona.
  • Nomi ambigui sul genere: i nomi che possono causare ambiguità o confusione sulla distinzione tra maschio e femmina non sono consentiti. Uniche eccezioni, il nome Andrea e Gianmaria.
  • Nomi che possono causare confusione amministrativa: nomi che possono creare difficoltà o confusioni nelle procedure amministrative, come l'attribuzione del codice fiscale o la registrazione di documenti.
  • Nomi di oggetti o marchi: non è permesso attribuire nomi che siano chiaramente associati a oggetti, marchi commerciali, nomi di società o organizzazioni.
  • Nomi di personaggi famosi o titoli nobiliari: nomi che sono esclusivamente associati a personaggi famosi o titoli nobiliari non possono essere utilizzati.
  • Nomi contrari al sentimento del nome o all'ordine pubblico: i nomi che sono contrari al sentimento del nome o all'ordine pubblico, come quelli che promuovono l'odio, la violenza o l'illegalità, possono essere rifiutati.
  • Nomi stranieri: a meno che non vengano scritti in lettere dell'alfabeto italiano con la estensione alle lettere J, K, X, Y, W e se possibile anche con i segni diacritici appartenenti all'alfabeto della lingua di origine del nome;
  • Lo stesso nome del padre: non è possibile fare come accade ad esempio negli Usa dare lo stesso nome del genitore seguito da Junior.
  • Nomi ridicoli o offensivi: in questo caso non esiste un elenco di nomi vietati, ma vengono citati dei casi da prendere ad esempio per capire cosa possa essere considerato ridicolo o offensivo.
  • Nomi di colori: al momento sono ammessi Viola, Azzurra, Celeste, Blu, Bianca. Non è possibile invece chiamare il proprio figlio Giallo o Verde, per fare degli esempi.

Nomi vietati in Italia, qualche esempio

Ogni anno l'elenco si allunga, perché non è così raro vedere genitori che vogliono dare un nome "originale" (in questo caso pure troppo) ai figli, citando qualche personaggio famoso dei cartoni animati o delle serie tv.

Un piccolo elenco dei nomi vietati (ma potete ipotizzarne altri):

  • Goku
  • Doraemon
  • Walter White
  • Venerdì
  • Biancaneve
  • Bender
  • Satana
  • Lucifero
  • Moby Dick
  • Grande Gatsby
  • Madame Bovary
  • Hannibal Lecter

Sono vietati anche i nomi di personaggi storici dal passato controverso:

  • Benito Mussolini
  • Adolf Hitler
  • Stalin
  • Osama Bin Laden
  • Napoleone
  • Lenin

Si può chiamare il figlio Benito?

Un piccolo chiarimento, infine, sull'utilizzo del nome Benito, che pur ricordando la figura di Mussolini non è espressamente vietato dalla legge. Lo è solo nel caso in cui si voglia usare sia il nome che il cognome del duce come nome di battesimo del figlio.

Cosa succede se i genitori scelgono un nome vietato per il figlio

Ma cosa succede se un genitore sceglie un nome vietato per il figlio? Nel caso, l'ufficiale dell'Anagrafe deve avvertire i genitori (o il genitore) del divieto in vigore, ma in caso di insistenza non ha la possibilità di rifiutarsi nella registrazione del nome. Dovrà però avvertire il Procuratore della Repubblica della situazione e sarà quest'ultimo a decidere se procedere con una rettifica per legge del nome.

 

 

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