PROBLEMA DA RISOLVERE

Medici di famiglia, da Schillaci e Moratti la ricetta giusta?

Incontro tra l'ex vicepresidente di Regione Lombardia e l'attuale titolare del ministero alla Salute del Governo Meloni

Medici di famiglia, da Schillaci e Moratti la ricetta giusta?
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Sulla carenza dei Medici di famiglia, la ricetta arriverà dall'ex assessore al Welfare Letizia Moratti e dal ministro alla Salute Orazio Schillaci?

Potrebbe essere così, almeno stando alla potenziale (e al momento preventiva) "fumata bianca" di un incontro avuto ieri, martedì 1 agosto 2023, tra l'ex vicepresidente di Regione Lombardia e l'attuale titolare del ministero alla Salute del Governo Meloni.

Medici di famiglia, Schillaci-Moratti ecco la ricetta giusta?

A rendere conto dell'esito dell'incontro avuto con il rappresentante del Governo, attraverso una nota stampa concordata con lo stesso titolare alla Sanità del Paese, è stata proprio Moratti ieri nel tardo pomeriggio:

"Ho incontrato al Ministero della Salute a Roma il ministro Orazio Schillaci. Nel corso del colloquio, caratterizzato da grande cordialità e reciproca stima, ho registrato la disponibilità del ministro a lavorare nel solco della proposta, da me formulata e condivisa con il precedente Governo, circa la necessità di definire un nuovo accordo con i Medici di Medicina Generale, al fine di fare fronte alla loro cronica carenza".

Il passaggio in Consiglio dei Ministri

E proprio l'ex assessore al Welfare di Regione Lombardia ha dato un aggiornamento su quelli che potrebbero essere i prossimi passaggi per arrivare a una soluzione, la carenza dei medici di base sul territorio, che penalizza moltissime famiglie e cittadini e che a cascata va a ripercuotersi su Regioni e Comuni.

Moratti ha auspicato che la vicenda possa tornare presto di stretta attualità nell'agenda del Governo:

"Il ministro Schillaci mi ha assicurato che, dopo un’attenta analisi, formulerà una proposta da sottoporre all’attenzione del Consiglio dei Ministri. Lo ringrazio per l’interesse al complesso tema dei medici di base che affligge da tempo Regioni e Comuni".

Le soluzioni avviate col Governo Draghi

In buona sostanza, come ha già più volte auspicato Moratti, si tratterebbe di andare a ratificare e mettere definitivamente nero su bianco a un documento che era stato predisposto e definito sotto il Governo Draghi pochi giorni prima della sua sua "caduta".

Il documento si concretizzerebbe in un regime di parasubordinazione per i medici di famiglia.

A quel tempo Letizia Moratti era non solo vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, ma anche vicecoordinatrice della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni.

La collaborazione con Governo, ordini e sindacati

In quella fase di confronto tra il territorio e il Governo Moratti aveva più volte sottolineato come si fosse "adoperata con il Governo, con gli ordini professionali e i sindacati" per definire alcune indicazioni che dovrebbero appunto caratterizzare il prossimo accordo collettivo nazionale della medicina generale.

Secondo quel documento, le Regioni potranno inquadrare i medici di medicina generale in un regime di parasubordinazione, sempre nel rispetto dello status di liberi professionisti.

In sostanza, i generalisti dovranno dedicare all’attività convenzionata un certo numero di ore – 38 alla settimana, era l'ipotesi messa sul tavolo – una parte delle quali dovranno essere prestate nelle Case di comunità e negli ambiti carenti, ovvero nelle zone dove la "desertificazione" medica è ancor più accentuata.

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