Gesto liberatorio

Medico di base va in pensione dopo 39 anni e festeggia distruggendo il telefono con una mazza

Ugo Gaiani, medico di Guastalla (Reggio Emilia), ha festeggiato la fine del lavoro in un modo decisamente originale...

Medico di base va in pensione dopo 39 anni e festeggia distruggendo il telefono con una mazza
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Raggiungere la pensione è un traguardo agognato da molti. E per qualcuno è una vera e propria liberazione. Sicuramente lo è stato per Ugo Gaiani, medico di base di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. Come lo sappiamo? Basta vedere come ha festeggiato: è sceso in piazza e con una mazza da baseball ha distrutto il telefono.

Ugo Gaiani, il medico che va in pensione e prende a mazzate il telefono

Chi pensa che fosse un gesto "contro" i suoi pazienti però si sbaglia. Sì, perché Gaiani, da 33 anni a Guastalla dopo i primi sei di lavoro in guardia medica tra l'Appennino reggiano e modenese, ha organizzato un momento di incontro per salutare tutti quanti. Ha avvisato tutti che venerdì 28 luglio 2023 alle 20 avrebbe chiuso per sempre lo studio e chiesto di venirlo a salutare in piazza.

E tantissimi hanno risposto "presente", partecipando alla festa. Alla quale il protagonista si è presentato vestito da giocatore di baseball, con divisa e mazza. Il perché è stato presto spiegato...

"Negli ultimi anni è diventato difficile"

Gaiani a quel punto ha preso il telefono dello studio, lo ha appoggiato a terra, ha impugnato la mazza e lo ha fracassato, con un gesto liberatorio. 

Non perché non volesse più avere a che fare con quelle persone con cui, inevitabilmente, è nato un rapporto anche di affetto reciproco, quanto piuttosto perché negli ultimi anni la situazione è diventata parecchio insostenibile. D'altronde, le difficoltà dei medici di base oggigiorno sono note a tutti, con tanti professionisti che vanno in pensione e la difficoltà a reperire i sostituti. Una situazione che ha coinvolto anche il medico reggiano, che ha raccontato come negli ultimi tempi fosse arrivato anche a lavorare 16 ore al giorno...

In tutto questo, la pandemia ha peggiorato la situazione. E dopo - come si diceva durante i momenti più bui - non siamo "diventati migliori". Anzi. Come ha raccontato Gaiani alla stampa locale, "i pazienti sono diventati sempre meno pazienti, e il nostro lavoro non bastava mai".

Da qui, quel gesto, divertente e liberatorio, che segna la rottura definitiva col passato e l'inizio di una nuova vita.

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