Consumo di energia elettrica in Italia, -1,1% nel 2022
Le fonti rinnovabili sono risultate in calo del 13,9%, ma al loro interno il fotovoltaico è cresciuto del 12,3%
Il consumo di energia elettrica si è ridotto dell’1,1%: la diminuzione è stata più sensibile nell'industria (-3,9%), nel residenziale (-2,8%) e nell'agricoltura (-1,7%), in aumento invece nel settore terziario (+4%). La domanda nazionale è stata soddisfatta per poco più dell'86% dalla produzione nazionale, mentre per la parte rimanente dal saldo con l'estero. Questi valori sono in linea con quelli del 2021 (ma nel 2020 la quota di produzione nazionale era stata invece del 90%). La produzione nazionale è diminuita dell'1%, mentre le importazioni sono cresciute dell'1,8% e le esportazioni del 16,4%.
Consumo di energia elettrica, in calo la produzione dalle rinnovabili
La produzione termoelettrica è aumentata del 7,9%, dopo la crescita del 5,2% lo scorso anno per lo scarso contributo dell'idroelettrico. A causa della crisi nel mercato del gas, aumenti molto significativi si sono registrati nella produzione da solidi (+84,9%), da prodotti petroliferi (+91,5%) e da altre fonti di energia (+38,6%), mentre il gas naturale ha visto una diminuzione del 3,7%, anche se tale fonte ha continuato a garantire poco meno della metà della produzione lorda (48,5%, era 49,5% nel 2021). Le fonti rinnovabili sono risultate in calo del 13,9%, ma al loro interno il fotovoltaico è cresciuto del 12,3%. In particolare: generazione idroelettrica -37,8%, data l'emergenza idrica registrata nel 2022; generazione da bioenergie -8,5%, da eolico -1,8% e da geotermico -1,7% rispetto al 2021.
Un contributo che diminuisce
Le rinnovabili hanno contribuito per circa il 35% al mix della produzione elettrica nazionale, meno che nel 2021 (quando tale quota era del 40%). Enel è tornato a essere il primo operatore nella generazione termoelettrica (nel 2021 per la prima volta era stata prima ENI) coprendo il 18,3% della produzione nazionale lorda, mentre per Eni, secondo operatore, la quota è pari al 13,9% (lo scorso anno la stessa si attestava al 15,8%).
Scende anche l’incentivazione delle rinnovabili
Per l'anno 2022, i costi derivanti dall'incentivazione delle fonti rinnovabili sono risultati pari a circa 6,4 miliardi di euro, in rilevante calo rispetto agli anni precedenti (10,5 miliardi di euro nel 2021), per effetto degli elevati prezzi di mercato dell'energia elettrica. Nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2021 e il 31 marzo 2023 alcuni di questi costi, quelli relativi ai regimi commerciali speciali (prezzi minimi garantiti e scambio sul posto) sono stati posti a carico della fiscalità generale.