Famiglia investita in Cadore, il procuratore: "Non ci sono indizi circa la volontarietà, per ora è un'astrazione"
Ma Paolo Luca ammette: "Angelika Hutter è una persona con difficoltà a livello di autocontrollo e nella gestione dell'ira"
Da una parte c'è una famiglia devastata dal dolore, straziata dalla perdita, allo stesso tempo, del piccolo Mattia, del papà e della nonna, senza contare le ferite riportate dalla madre e dal nonno che hanno rischiato la vita.
E dall'altra parte c'è la persona che questa strage l'ha provocata, Angelika Hutter, la donna tedesca 32enne che ha travolto i veneziani in vacanza a Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno, Veneto, giovedì 6 luglio 2023, attualmente in stato di arresto.
In mezzo ci sono tante, forse troppe zone d'ombra, che rendono questa tragedia un giallo dai contorni sfumati e impercettibili.
Famiglia investita in Cadore, il procuratore sulla Hutter
Al momento ci si interroga sugli attimi immediatamente precedenti l'impatto, violentissimo, della sua Audi contro la famiglia che procedeva a piedi lungo la via. E ci si chiede, in definitiva, il perché di quella manovra.
Ora a distanza di giorni, nonostante sin dalle prime fasi ci sia domandati se ci sia stata dell'intenzionalità o meno nel deviare la corsa contro il marciapiede, gli elementi in mano agli inquirenti non sono ancora sufficienti per dare una risposta definitiva.
Come racconta Prima Belluno, ci ha pensato oggi, martedì 11 luglio 2023, il procuratore di Belluno Paolo Luca, nell'ambito di una attesa conferenza stampa, a definire i contorni della vicenda in base a quanto si è potuto ricostruire.
"Non ci sono indizi circa la volontarietà, per ora è un'astrazione"
La Procura si muove con estrema cautela e mette le mani avanti.
Anche perché al di là della fredda cronaca e del fatto che la Hutter è in arresto in un reparto di psichiatria, il resto al momento sono solo ipotesi o congetture.
Come quella che la tedesca fosse ubriaca o drogata al volante (già smentita da drug e alcoltest).
O che stesse guardando il cellulare. O addirittura che abbia fatto tutto apposta in un impeto d'ira.
"E' probabile, è verosimile, che Angelika Hutter si sia trovata in una situazione - ha spiegato il procuratore - in uno stato d'ira che non sappiamo da cosa sia stato generato, e che questo possa avere in qualche maniera allentato, alterato l'attenzione alla guida rendendo possibile quello che è accaduto.
C'è un altro elemento che non è un segreto perché già contenuto nell'ordinanza di custodia cautelare: l'accertamento fatto sul telefono cellulare non evidenza alcun contatto telefonico al momento dell'incidente e nei minuti precedenti.
Se questo verrà confermato dalla perizia dalla consulenza giuridico forense, potremo dire che la donna non stava telefonando. Quindi l'ipotesi della distrazione alla guida per l'uso del cellulare andrebbe al momento esclusa.
Ovviamente per capire, date queste zone d'ombra, sarebbe molto importante avere il contenuto diretto dalla Hutter. Ci dovrebbe spiegare cosa è accaduto.
Al momento ci troviamo in una situazione di shock dovuto comprensibilmente a quanto è accaduto e la donna non ha riferito nulla. Anzi, informalmente è stato riportato che lei non ricorda nulla".
COSA NON QUADRA: Famiglia investita in Cadore: la tedesca potrebbe aver fatto tutto apposta