Uno sconto di pena

In carcere in Arabia per uno spinello: l'hostess veneta chiede la grazia al re saudita

Ieri, mercoledì 5 luglio 2023, ha festeggiato il suo 24esimo compleanno proprio nell'istituto penitenziario di Gedda

In carcere in Arabia per uno spinello: l'hostess veneta chiede la grazia al re saudita
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L'hostess Ilaria De Rosa era stata beccata insieme ad altri amici in possesso di modiche quantità di droga. E ora dovrà scontare 6 mesi. Ieri ha compiuto gli anni in carcere, il suo legale ha depositato ricorso contro la sentenza di primo grado e ha chiesto anche l'intervento del Re...

In carcere in Arabia per uno spinello: l'hostess chiede la grazia al re saudita

Nessuna attenuante. Sei mesi di galera in un carcere in Arabia Saudita. Per essere stata beccata con modiche quantità di droga a Gedda. Ilaria De Rosa, la hostess trevigiana arrestata con l'accusa di possesso di sostanze stupefacenti, dallo scorso 4 maggio si trova in carcere dove appunto dovrà scontare i prossimi sei mesi.

Ieri, mercoledì 5 giugno 2023, ha "festeggiato" rinchiusa nell'istituto penitenziario il suo compleanno. La giovane originaria di Resana ha compiuto 24 anni e proprio nelle scorse ore, si apprende, il suo legale ha depositato il ricorso d'appello contro la sentenza di primo grado. Ma non solo.

Avrebbe chiesto, come raccontato da Prima Treviso, anche la grazia al Re saudita per poter rimettere in libertà la giovane un po' prima dei termini previsti, anche alla luce del basso quantitativo di stupefacente, che rientrerebbe in un caso di "uso personale". Ma gli equilibri, si sa, in queste vicende, sono sempre molto delicate. E le ambasciate sono al lavoro per tentare di riportare Ilaria a casa.

Il giorno dell'arresto

Da quando la notizia è stata diffusa, si sono susseguite molteplici versioni. Secondo l'ultima e più accreditata, la ragazza sarebbe stata arrestata perché la polizia dell’Arabia Saudita le ha trovato uno spinello nascosto nel reggiseno in seguito a una perquisizione nel giardino di una villa in un compound, una sorta di residence.

Lì, con altre persone, ospite a casa di un amico per una cena, avrebbe assistito al blitz di una decina di poliziotti in borghese ma armati, tanto da aver pensato inizialmente che si trattasse di una rapina. Poi l'arresto.

Si punta a fare espellere dall'Arabia la hostess trevigiana in carcere in arabia per uno spinello nel reggiseno
Ilaria De Rosa

Da allora la ragazza si trova in carcere, dove ha ricevuto la visita da parte del padre Michele De Rosa (che lavora per la Nato e vive in Olanda a Maastricht, dove anche Ilaria ha preso residenza e dove si è laureata al United World College) e del console italiano Leonardo Maria Costa.

Anche i tre amici che si trovavano con la giovane a cena al momento dell'arresto sono stati condannatiun anno e sei mesi, la pena loro inflitta dal giudice saudito.

Non benissimo, ma comunque bene: poteva finire molto peggio

Considerando la differenza di pena, 6 mesi Ilaria, 1 anno e 6 mesi gli altri tre amici, si avvalora quindi lo scenario secondo cui la giovane ha semplicemente nascosto una "canna" non sua per proteggere un amico, sperando forse in un controllo meno approfondito su una donna. Anzi, il paradosso è che con tutta probabilità sia finita in carcere per una canna senza mai essersene fumata una.

In effetti, un assistente di volo, posizione designata sensibile alla sicurezza, è soggetto a test antidroga regolamentati dalla Federal Aviation Administration. E la 23enne veneta, al di là della madre che assicura che non si sia mai fatta una canna, risulta esser sempre stata in regola coi controlli.

Non benissimo, ma comunque bene. Poteva finire decisamente molto peggio per la 23enne che inizialmente si è ritrovata con un'accusa di traffico internazionale di stupefacenti.

In Arabia saudita, lo ricordiamo, il possesso di droga è punito con pene detentive e corporali (fino alle fustigazioni pubbliche), lo spaccio invece con la stessa pena prevista per omicidio e stupro, ovvero la pena di morte tramite decapitazione, impiccagione o fucilazione.

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