Saman Abbas, il tribunale del Pakistan dà l'ok per l'estradizione del padre assassino
Sulla posizione di Shabbar Abbas, però, l'ultima parola spetterà al Governo pakistano
Novità sul caso Saman Abbas, ragazza di 18 anni scomparsa il 30 aprile 2021 a Novellara (Reggio Emilia), il cui cadavere è stato trovato il 18 novembre 2022: il tribunale del Pakistan ha dato l'ok per l'estradizione in Italia di Shabbar Abbas, padre della 18enne. Ora però la sua posizione dovrà essere valutata dal Governo locale, il quale avrà l'ultima parola sul suo trasferimento nella nostra Penisola.
Tribunale Pakistan: sì a estradizione papà Saman Abbas, ma ultima decisione a Governo
Ancora un ultimo passaggio e poi Shabbar Abbas potrà essere estradato in Italia. Il Tribunale del Pakistan, infatti, ha dato parere favorevole in merito al trasferimento nella nostra Penisola del papà di Saman Abbas, 18enne scomparsa il 30 aprile 2021 e poi trovata senza vita il 18 novembre 2022.
A renderlo noto sono rispettivamente la trasmissione Mediaset "Quarto Grado" e quella Rai di "Chi l'ha visto?", le quali fanno anche sapere che nel documento depositato in aula, la Corte avrebbe anche rigettato la richiesta di rilascio su cauzione presentata dal legale pakistano di Shabbar.
Akhtar Mahmood, legale del padre di Saman Abbas, tuttavia, ha dichiarato:
"Il governo del Pakistan può bloccare la decisione, in base alla sezione 13 dell'Extradition act del 1972".
Per l'estradizione di Shabbar, quindi, l'ultima parola spetterà al Ministero dell'Interno del Pakistan.
"Quello della Corte pakistana è un parere tecnico - afferma l'avvocato Barbara Iannuccelli, legale di parte civile nel processo in corso in Italia - ora vedremo la decisione dello Stato pakistano. Noi speriamo di vedere Shabbar Abbas, in Italia prima della sentenza. Riguardo ai tempi - continua - è difficile fare pronostici, ma speriamo che la decisione del Pakistan sia a breve perché in Italia il processo è ancora nel vivo".
Accusato di omicidio volontario e soppressione di cadavere
Shabbar Abbas, insieme al fratello Danish Hasnain, ai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq (tutti e tre in carcere) e alla madre Nazia Shaheen (ancora latitante in Patria), è accusato di omicidio volontario della figlia Saman Abbas e soppressione di cadavere.
La giovane era scomparsa all'età di 18 anni dalla casa di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, nella notte del 30 aprile 2021. Da quel momento nessuno ha più avuto notizie di lei. Il 18 novembre 2022, purtroppo, il cadavere di una ragazza è stato rinvenuto sempre a Novellara. Dalle analisi sul corpo si è scoperto che fosse proprio di Saman.
"E' stata identificata - ha affermato l'avvocato Barbara Iannuccelli - da un'anomalia dentaria, grazie a foto e video".
Secondo il legale ci sarebbero alte probabilità che la morte della 18enne pakistana sia avvenuta per strangolamento, come si evincerebbe da una frattura di un osso:
"L'osso ioide è fratturato nella parte sinistra e sono necessari accertamenti istologici per stabilire se pre o post portem".
Saman era stata condannata a morte per la sua decisione di integrarsi, di vivere all'occidentale, ma soprattutto per il suo rifiuto a un matrimonio combinato con un cugino più grande di lei.
Poi la fuga dei parenti e dei genitori, l'arresto dello zio e dei cugini e, nelle scorse settimane, anche l'arresto del padre, in carcere in Pakistan. Il 10 febbraio 2023 si è tenuto il processo a Reggio Emilia i familiari arrestati all'estero, in Francia e Spagna nei mesi scorsi: lo zio Danish Hasnain e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, oltre ai genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. Agli atti del processo è stata depositata un'intercettazione shock del padre della giovane dell'8 giugno 2021:
"Ho ucciso mia figlia e sono venuto, non me ne frega nulla di nessuno. Io sono già morto, l'ho uccisa io, l'ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore. Noi l'abbiamo uccisa".