TEMA CONTROVERSO

Svolta nel suicidio assistito: il Veneto sarà la prima Regione con procedure certe?

Depositate 9mila firme in Consiglio regionale. Esulta Marco Cappato e il Centrodestra già si divide tra favorevoli e contrari

Svolta nel suicidio assistito: il Veneto sarà la prima Regione con procedure certe?
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Se non è una svolta, poco ci manca perché il tema è da tempo dibattuto e sempre attuale nelle posizioni di chi lo affronta.

Fatto che sta che quella che arriva in queste ore dal Veneto è una novità importante perché la Regione governata da Luca Zaia potrebbe essere la prima ad avere procedere certe sul tema del suicidio assistito.

Suicidio assistito, cosa succede in Veneto

Gli ultimi aggiornamenti su un tema di cui ci siamo spesso occupati con il nostro portale arrivano dal Veneto.

Come raccontato da Prima Venezia infatti oltre 9mila firme raccolte in Veneto e consegnate nella sede del Consiglio regionale per proporre la Legge sul suicidio assistito elaborata dall'associazione Luca Coscioni.

Una legge che si compone di cinque articoli ed un po' come l'applicazione sanitaria di ciò che è possibile già chiedere adesso (in Italia è infatti lecito grazie a una sentenza della Corte costituzionale).

La soddisfazione di Marco Cappato

L'evolversi della situazione ha trovato soddisfazione nelle parole espresse da Marco Cappato, da tempo in prima linea sul tema del suicidio assistito e del fine vita per le persone alle prese con un quadro clinico irreversibile o comunque definitivamente compromesso rispetto a una vita "normale":

"Il Veneto può diventare la prima regione a dotarsi di tempi e procedure certe per la risposta alle persone malate, e io spero che questa occasione offerta da 9mila cittadine e cittadini non sia sprecata magari per l'ordine dei partiti romani che in base alla loro ideologia possono non essere d'accordo. Qui si tratta, e la gente l'ha capito sul proprio vissuto, di difendere la qualità della vita e la libertà di scelta fino alla fine".

La posizione delle altre Regioni

A dir la verità il Veneto è la seconda regione dopo l'Abruzzo a depositare le firme.

Piemonte, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno da poco raggiunto la soglia necessaria e si apprestano a consegnarle.

Intanto il Centrodestra...si divide

Come risaputo il tema è delicato, il dibattito è acceso sulle posizioni pro e contro. Anche e soprattutto a livello politico.

Ecco perché non sorprende che già dai momenti immediatamente successivi al deposito delle firme, il Centrodestra in Veneto stia già prendendo posizioni differenti.

Ad esempio la Lega ha già messo sul tavolo una disponibilità di massima attraverso le parole di Milena Cecchetto, consigliera regionale dell'Intergruppo Lega-Liga Veneta:

"Una proposta di legge che non ha colori politici, ma che ci porta a una questione di libertà e dignità e alla quale non farò mai mancare il mio sostegno. Cconcedere il diritto di scegliere non significa obbligare qualcuno a togliersi la vita. E quello che questo progetto di legge vuole fare è proprio concedere la libera scelta, nel pieno rispetto della sofferenza altrui e della dignità dell'essere umano".

Decisamente più critica la posizione di Fratelli d'Italia che già preannuncia il suo no alla legge sul fine vita come testimoniato dalle parole del coordinatore regionale di Fdi, Luca De Carlo:

"Il nostro obiettivo deve essere quello di garantire a tutti una vita degna, anche nella malattia. Il nostro impegno deve essere quello di limitare la sofferenza, di garantire a tutti assistenza e cure. Il tema è molto delicato".

 

 

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