Giustizia è fatta

Rischiò di perdere il braccio al lavoro: operaio in nero fa chiudere l'azienda cinese (con multa da 193.000 euro)

Nessuno chiamò l'ambulanza: con un'auto privata venne portato al Pronto Soccorso di Asola e abbandonato lì

Rischiò di perdere il braccio al lavoro: operaio in nero fa chiudere l'azienda cinese (con multa da 193.000 euro)
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Ha rischiato di perdere un braccio sul lavoro, ma nessuno ha fatto nulla (o quasi) per lui. E a quel punto ha deciso di "vendicarsi". E per una volta giustizia è fatta, anche se quello che è accaduto lascerà sicuramente dei segni indelebili nel protagonista della storia. Una vicenda iniziata con un incidente sul lavoro occorso a un 27enne nigeriano a Casalmoro, nel Mantovano.

Rischiò di perdere il braccio sul lavoro: scaricato davanti al Pronto soccorso

Era il 27 febbraio 2023 quando il giovane, regolare sul territorio e impiegato presso un’azienda di Casalmoro, rischiava l'amputazione del braccio per un grave incidente sul lavoro.

Il suo braccio rimase incastrato in un macchinario utilizzato per la lavorazione della plastica: la ferita era gravissima e il rischio di perdere l'arto molto alto.

Nessuno però chiamò l'ambulanza: l'operaio venne caricato su un'auto privata e portato al Pronto Soccorso di Asola, dove fu praticamente abbandonato. Questo perché era un  lavoratore in nero e denunciare l'infortunio avrebbe creato parecchi problemi all'azienda cinese che ne sfruttava la manodopera.

Quattro mesi in ospedale

Da quel momento è iniziato il calvario del giovane, successivamente trasferito in prognosi riservata al Poma di Mantova, dove è rimasto ricoverato per le gravissime lesioni riportate, sino ai primi giorni di giugno. Quattro mesi in ospedale, finalmente terminati a giugno.

La denuncia

Una volta dimesso, lo scorso 12 giugno 2023, si è recato presso la Stazione Carabinieri di Bozzolo, deciso a denunciare l'accaduto. Il 23 giugno 2023, i Carabinieri della Compagnia di Viadana, unitamente a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Mantova e agli Ispettori dell’Ats Valpadana,  hanno avviato il controllo ispettivo presso la ditta indicata dalla vittima, che ha consentito di scoprire altre prove sulla veridicità della denuncia dell'uomo.Durante l’accertamento sono infatti  stati trovati tre lavoratori stranieri, clandestini e non regolarmente assunti.

Al termine della verifica è scattata la denuncia dei due titolari e gestori dell’azienda – di origini cinesi - e il sequestro preventivo dello stabilimento produttivo per le riscontrate gravi violazioni relative all'igiene e sicurezza sul luogo di lavoro, per l’impiego di manodopera clandestina e per il reato di lesione gravissime colpose.

Non è mancata neppure una multa: per un totale di 193.000 euro.

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