Episodio vergognoso

Interviene per sedare una lite tra genitori al torneo dei bambini, dirigente preso a calci: ha perso un rene

L'ennesimo grave episodio di violenza avvenuto sulle tribune nei campi da calcio giovanili: si giocava una partita di under 9

Interviene per sedare una lite tra genitori al torneo dei bambini, dirigente preso a calci: ha perso un rene
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Una delle critiche più frequenti mosse al calcio italiano è quella per cui, soprattutto oggi, non riescono a emergere nuovi giovani talenti come accadeva negli anni passati. Questo dipende in maggior parte da un sistema calcistico completamente da rifondare, ma anche da una mentalità, certe volte controproducente, che vede i bambini a essere focalizzati solo sulla loro performance e sul fatto di puntare esclusivamente alla vittoria.

Per questo motivo oggi succede che già dalle scuole calcio i bimbi vengano educati a seguire un tipo di tattica che gli dovrebbe essere insegnata più in là nel tempo, facendo perdere loro un po' di quel puro divertimento che circonda lo sport alla loro età. A ciò, inoltre, si aggiunge la "pressione" esercitata da alcuni genitori che osservano e incitano i loro figli dagli spalti durante le partite. Un atteggiamento che, spesso segnato da troppo agonismo, arriva talvolta a episodi di vera tensione con altri genitori. Ed è così che va a finire come è accaduto di recente in provincia di Monza, dove a un torneo di calcio per bambini, da uno screzio sugli spalti, ne ha pagato le conseguenze più alte un dirigente, colpito in una rissa nella quale ha perso un rene.

Litigio tra genitori al torneo di calcio, dirigente colpito da un calcio

Quanto successo nel tardo pomeriggio di domenica, 18 giugno 2023, a Seregno, in provincia di Monza è soltanto l'ultimo episodio di violenza nei campi da calcio giovanili. Come raccontato da Prima Monza, infatti, a un torneo under 9, il dirigente di una squadra, nel tentativo di riportare la calma sugli spalti tra i genitori, è stato colpito a un fianco, riportando una lesione a un rene e alla milza.

All'origine di tutto, come detto, ci sarebbe stat0 un acceso diverbio fra i genitori delle due squadre in campo: la Polis San Giovanni Paolo II Seregno, società sportiva parrocchiale che riunisce Asd Sant'Ambrogio, Asd San Carlo e Asd 2008 Lazzaretto, e l'Asd San Carlo Lions di Muggiò. All'improvviso, mentre i bambini stavano giocando in campo, sulle tribune gli animi si sono scaldati, arrivando a un vero e proprio faccia a faccia.

Per riportare la calma, in una situazione che sarebbe dovuta essere di solo divertimento, è intervenuto un dirigente della Polis Seregno, un 44enne del posto. Di punto in bianco, però, è stato colpito con violenza fra l'anca e il costato da un calcio tirato da uno dei genitori.

Il dirigente ha perso un rene

In un primo momento le conseguenze non sembravano particolarmente preoccupanti e il dirigente sportivo è tornato a casa in maniera autonoma. In serata le sue condizioni si sono aggravate ed è stato costretto al ricovero all'ospedale di Desio.

A causa dell'aggressione il 44enne della Polis Seregno ha perso un rene e ha riportato una lesione alla milza: è fuori pericolo. Sull'increscioso episodio indagano i Carabinieri della Compagnia locale, intervenuti domenica quando ormai la situazione si era normalizzata.

I militari dell'Arma sono al lavoro per identificare l'aggressore. Nella serata di lunedì 19 giugno si è riunito il direttivo della Asd San Giovanni Paolo II che ha deciso di sospendere il torneo estivo. La società sportiva parrocchiale ha emesso un comunicato stampa in cui ribadisce come il calcio sia uno strumento educativo e che occorra educare anche i genitori a un accompagnamento corretto dei figli durante le competizioni sportive.

Questo, ovviamente, perché alla loro età lo sport deve rappresentare una passione e un divertimento attraverso cui imparare determinati valori di rispetto, fondamentali sia in campo, ma anche come insegnamento nella vita di tutti i giorni.

Tantissimi precedenti

Come detto, però, purtroppo non siamo di fronte a un caso unico. Tantissimi i precedenti - quelli che sono assurti agli "onori" della cronaca, perché poi ce ne sono tantissimi altri "sommersi" - che abbiamo raccontato anche noi. L'ultimo è avvenuto al campo sportivo di Pianengo, in provincia di Cremona, dove era in corso la partita tra i Pulcini 2013 di Ripaltese e Soresinese. A un certo punto sulle tribune due donne - una di 39, mamma di un baby calciatore, e una di 71, nonna di un altro - hanno iniziato a insultarsi e successivamente a mettersi le mani addosso.

A originare il tafferuglio  un fallo compiuto in campo. Fatto sta che prima sono intervenuti altri spettatori e successivamente pure i Carabinieri. Una volta divise e tornata la calma, la 71enne, ha accusato un malore, probabilmente a causa di un calo di pressione. Sul posto sono intervenute due ambulanze. La 39enne ha rifiutato il ricovero ed è stata assistita sul posto dal personale della Croce Rossa di Crema. La 71enne, invece, è stata trasportata all'ospedale Maggiore di Crema per accertamenti.

Un caso molto simile era avvenuto a marzo a Ischia, dove durante la partita tra le squadre under 14 di Barano e Qualiano  si era scatenata un'incredibile rissa sugli spalti, generata dalla lite tra due madri. La scena era stata anche ripresa da un tifoso e il video era diventato virale.

La situazione  ha poi preso una piega quasi drammatica quando è intervenuto il marito di una della due e di fatto è scoppiata la rissa che ha coinvolto altri genitori.

Intanto la partita veniva sospesa, con i ragazzini costretti ad assistere alla scena imbarazzante, alla figuraccia di cui si sono resi protagonisti le loro mamme e papà.

Ma i precedenti sono incredibilmente numerosi, quantomeno quelli diventati di dominio pubblico (perché purtroppo di episodi del genere ne capitano ogni fine settimana).. Uno degli ultimi  è avvenuto ad aprile al centro sportivo Bione di Lecco, dove durante la partita tra le formazioni Under 19 dell'Aurora San Francesco e del Lissone (Monza), un amico di un giovane calciatore seduto in  tribuna ha tentato di accoltellare un giocatore in panchina.

Altrettanto odioso il fatto che aveva visto come vittima  Stefano Turchi, ex calciatore professionista e oggi dirigente del Brusaporto (Bergamo) aggredito a bordocampo durante la partita con il Sarnico. A rendere ancora più terribile l'accaduto è il fatto che Turchi è in carrozzina, malato di Sla.

Stefano Turchi

Aveva fatto scalpore la rissa tra giocatori di Arzanese e Tritium, nella Bergamasca, con tanto di invasione di campo dei genitori. Qualcuno aveva anche girato un video, che era diventato virale sui social network.

Nel Bresciano, invece, un arbitro donna era stata costretta a interrompere la sfida tra Darfo e Carpenedolo per una maxi rissa che aveva coinvolto più giocatori.

Anche in questa occasione si era verificata un'invasione di campo e la direttrice di gara era riuscita a rifugiarsi negli spogliatoi. Ma è quello che è successo dopo a lasciare sgomenti, anche se molto probabilmente si è trattato di uno sbaglio non voluto. L'arbitra, infatti, quando si è ripresa dallo shock, è uscita ma ha scoperto di essere rimasta sola, chiusa dentro lo stadio dove si era disputata la partita.

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