Imprenditore ucciso dallo spintone di un 17enne: gli aveva chiesto di non buttare rifiuti per terra
Giovanni Sasso, 43 anni, si è spento nel Casertano dopo 8 giorni di agonia. Per l'adolescente si profila l'accusa di omicidio colposo o preterintenzionale
Dopo otto giorni di agonia si è spento l'imprenditore Giovanni Sasso, casertano, che è stato spintonato da un ragazzino 17enne al quale aveva chiesto di non buttare rifiuti davanti alla sua concessionaria. Ne è derivata una lite, degenerata in spintoni. Ad avere la peggio Sasso che, a causa della spinta ricevuta dall’adolescente è rovinato a terra sbattendo la testa. Il danno al cranio non gli ha lasciato scampo. Ed ora l’attenzione si sposta sul minore, considerato da tutti “un ragazzo a posto”, senza precedenti, che non si era mai distinto per tendenze violenze. Ora rischia l’accusa di omicidio preterintenzionale o colposo.
Imprenditore ucciso da uno spintone di un 17enne a cui aveva chiesto di non lasciare rifiuti
Il dramma si è consumato il 9 giugno 2023, a Cellole, nel Casertano: nei pressi della concessionaria di Sasso. Inizialmente a redarguire il 17enne sarebbe stata la compagna di Sasso, invitando il giovane a non gettare scarti delle noccioline che stava consumando davanti al loro esercizio commerciale. L’imprenditore 43enne ha visto la scena dal balcone ed è sceso a dare manforte alla madre dei suoi tre figli.
"Smettila di gettare gusci a terra", gli avrebbe intimato, provocando la reazione del 17enne. Dalle parole si è passati alle mani. Come riportano i giornali locali, secondo la ricostruzione i due hanno cominciato a spintonarsi, finché l'imprenditore è caduto a terra battendo la testa: per lui una frattura alla base cranica. Ricoverato, è apparso subito in condizioni molto gravi. Dopo otto giorni la morte alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno.
Un ragazzo "tranquillo"
Sulla vicenda era stata aperta un'indagine per lesioni gravissime dalla procura di Santa Maria Capua Vetere. Una volta accertato che il protagonista della lite era un minorenne, la competenza è passata alla procura dei minori di Napoli. Ora, con la morte del 43enne, il capo d'imputazione potrebbe passare a omicidio preterintenzionale. La lite è stata ricostruita dai carabinieri attraverso testimonianze: in zona non c'erano telecamere di videosorveglianza.
"Un giorno triste" - Commozione e sconcerto a Cellole. Il sindaco Guido Di Leone ha espresso cordoglio per la morte di Sasso con un post su Facebook: "È un giorno triste per Cellole, non doveva andare così. Giovanni era un ragazzo pieno di vita, con tanta voglia di vivere e realizzare. L'intera comunità ha pregato per lui. Ogni parola è superflua davanti a una tragedia del genere. Meglio meditare in silenzio, nel dolore e nel rispetto. Mi stringo al dolore delle famiglie, è difficile da comprendere, è impossibile da accettare. Fai buon viaggio Giovà, ci mancherai".
L’attenzione ora, si concentra sul minorenne: nessun precedente, in corso con gli studi, proveniente da una famiglia umile ed onesta, “mai coinvolta in fatti di cronaca”. Nessun colpo di testa che lasciasse presagire la violenza della quale si è reso responsabile. Al momento è denunciato e affidato ai genitori: dalla drammatica rissa si è barricato in casa.