Fuoristrada militare precipita in un burrone di 30 metri: tre morti e un superstite (sbalzato fuori dal veicolo)
E' successo sulle alture di Ventimiglia. I quattro erano impegnati in una “missione di campagna” finalizzata al rilevamento dei confini
Anche nella giornata di ieri, giovedì 15 giugno 2023, altre tragiche vicende si sono aggiunte alla strage quotidiana degli incidenti sul lavoro. La prima, in mattinata, è avvenuta a Ventimiglia, provincia di Imperia (Liguria): un fuoristrada militare con quattro persone a bordo è precipitato, per cause da accertare, in un burrone alto tra i 20 e i 30 metri. In tre sono morti, mentre uno è sopravvissuto, ma è ferito grave. In Sicilia, invece, un agricoltore ha perso la vita schiacciato dal suo trattore.
Fuoristrada militare precipita in un burrone: tre morti e un superstite
Un volo di quasi 30 metri che non ha lasciato loro alcuno scampo. Come raccontato da Prima La Riviera, nella giornata di ieri, giovedì 15 giugno 2023, un fuoristrada militare è precipitato in un burrone mentre stava percorrendo le alture di Ventimiglia, il Comune ligure della nostra Penisola che si trova sul confine con la Francia.
L'incidente si è verificato verso le 10 del mattino e ha riguardato un veicolo Defender dell’Esercito Italiano. A bordo del mezzo militare, diretto verso il monte Grammondo, nella frazione di Villatella, si trovavano quattro persone. Tre, purtroppo, non ce l'hanno fatta: a perdere la vita sono stati Leonardo Sensitivi, 54 anni, assistente tecnico della grafica, di Carmignano (Prato) e Tiberio Ghelardini, 58 anni, assistente amministrativo, abitante a Signa (Firenze) e il finanziere Michele Pellegrino, 36 anni, appuntato di Vernante (Cuneo).
I primi due, morti sul colpo, erano dipendenti civili del ministero della Difesa, in servizio permanente per l’Istituto Geografico Militare di Torino. Il terzo, invece, era in servizio per il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (Sagf) di Cuneo ed è deceduto poco dopo all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (Savona) dove è stato trasportato in elicottero.
Con loro, a bordo del Defender, c'era anche Simone Bartolini, 61 anni, di Scandicci (Firenze), responsabile dell’ufficio che si occupa delle missioni di confine, nonché funzionario cartografico e capo missione. Anche quest'ultimo è rimasto coinvolto nell'incidente, ma essendo stato sbalzato fuori dal veicolo prima dell'impatto al suolo, ha riportato solo alcune ferite. Portato anche lui in ospedale a Pietra Ligure, fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita.
Chi sono le vittime dell'incidente
A dare maggiori informazioni sulle vittime toscane è il nostro portale Prima Firenze. Il 54enne Leonardo Sensitivi, era originario di San Cresci, a Campi Bisenzio (Firenze), sposato e con un figlio di 23 anni. Col diploma di elettricista aveva partecipato al concorso per entrare all’Istituto Geografico Militare, iniziando così a svolgere un lavoro che per lui era anche una passione. Tiberio Ghelardini, invece, era originario di Scandicci (come il terzo toscano, unico superstite), da tempo viveva a Signa con la moglie e due figli di 19 e 16 anni. Era grande appassionato di ciclismo e delle due ruote in generale.
Come raccontato da Prima Cuneo, invece, Michele Pellegrino era un grande appassionato di sport, dalle immersioni all'alpinismo. Orgoglioso di Vernante, suo Comune d'origine, su Facebook aveva pubblicato una foto in cima del monte Elbrus, in Russia, a 5.642 metri di quota, esibendo il fazzoletto "Vernantini si nasce".
Si indaga sulle cause dell'incidente
Stando alle prime informazioni sull'accaduto, il fuoristrada militare sarebbe precipitato nel corso di una “missione di campagna”, che solitamente si svolge in estate, finalizzata al rilevamento dei confini, in questo caso tra l'Italia e la Francia. In questo senso la tragedia di Ventimiglia si può inserire in quella che è la strage quotidiana degli incidenti sul lavoro.
La missione si sarebbe dovuta concludere il giorno prima, mercoledì 14 giugno, ma a causa del maltempo è stato necessario proseguirla fino a ieri. In mattinata avrebbero dovuto soltanto ripristinare un cippo di confine e poi avrebbero terminato il lavoro.
All'improvviso, però, il Defender, che stava percorrendo una strada asfaltata e alla cui guida c'era Tiberio Ghelardini, è precipitato nel burrone di 20/30 metri d'altezza. Stando a quanto riferito dal superstite Bartolini al proprio ufficio, nell’immediatezza dei fatti, la vettura sarebbe ruzzolata per tre volte.
Sono in fase di accertamento le cause dell'incidente: una distrazione, un malore o chissà cos’altro. Bartolini, sentendo il finanziere Pellegrino gridare gli avrebbe poi chiesto come stavano gli altri due e il militare gli avrebbe risposto che non li sentiva più respirare.
In missioni di questo genere, spesso l'istituto Geografico chiede anche l'ausilio di personale militare, in questo caso un finanziere che sappia come muoversi nelle zone di confine. Nel corso della giornata di ieri, la Premier Giorgia Meloni ha voluto lasciare un messaggio di cordoglio su Twitter per quanto successo a Ventimiglia.
Apprendo con enorme dispiacere della scomparsa di due Assistenti Amministrativi del @MinisteroDifesa e dell'Appuntato della @GDF a seguito di un tragico incidente avvenuto oggi a Ventimiglia. Desidero esprimere il mio sentimento di vicinanza ai familiari delle vittime e un…
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) June 15, 2023