L'ex boss della Mala del Brenta Felice Maniero è libero. L'ex: "Ho paura che venga a cercarmi"
Il 68enne era tornato in carcere nel 2019 per le violenze sulla compagna, dopo gli 11 anni dietro le sbarre per il suo passato criminale
Un percorso tortuoso: undici anni per i crimini con la Mala del Brenta; poi il cambio di identità per aver collaborato con la giustizia. E la nuova vita. Una nuova vita "macchiata", tuttavia, dalla violenza nei confronti della compagna. Felice Maniero, poi divenuto Luca Mori, era stato condannato ancora, ma questa volta per maltrattamenti. Ed era entrato in cella nel 2019. Ora il capo dell'organizzazione criminale più potente del Nord Est è libero. E la donna ammette di temere ritorsioni.
Felice Maniero, l'ex boss della Mala del Brenta torna in libertà
Ha scontato la sua pena e ora Felice Maniero, a 68 anni, è un uomo libero. Come racconta Prima Venezia, l'ex capo della Mala del Brenta, arrestato nel 2019 per maltrattamenti nei confronti della ex compagna, ha lasciato la sua cella a Pescara dopo l’arresto risalente a 3 anni fa.
L’uomo aveva cambiato vita, usando anche la nuova identità, il nome Luca Mori, lavorando come imprenditore nel settore delle casette dell'acqua per i Comuni. Ma in quella nuova vita la convivenza con la partner era diventata difficile. E la donna, alla fine, non ha retto. All'ultimo ricovero in ospedale era crollata rivelando di essere stata picchiata da Maniero. Lui aveva sempre negato. Ma alla fine era arrivata la condanna. Quattro anni. Quattro anni che si sono sommati agli undici scontati per i reati gravissimi di cui si era macchiato quando era a capo della Mala.
I timori della vittima
La donna, intervistata dal Corriere, ha ammesso di temere che l’ex la venga a cercare.
“Sono preoccupata per me stessa, non ho mai smesso di esserlo”.
La donna, che ha vissuto diverso tempo in un centro per le vittime di violenza, ha lasciato i luoghi in cui viveva, alla ricerca di serenità.
Il passato criminale
Maniero aveva raccontato in un libro il suo passato da esponente della “Mala del Brenta” la storia dell’organizzazione criminale guidata proprio da lui, attiva nel Nord Italia dagli anni ’70 agli anni ’90. Rapine, droga (Manca è tra i primi a portare l’eroina a Milano scontrandosi con gli altri sodalizi criminali) e la posta che si alza sempre più con le esecuzioni. A distanza di decenni, gli inquirenti sono convinti che sia passato da Venezia anche l’esplosivo usato a Capaci e Via D’Amelio. Manca ha sempre negato.