Decisione drastica

Troppe bestemmie, il don chiude l'oratorio

La presa di posizione del sacerdote di Maleo (Lodi) don Enzo Raimondi non è la prima in questo senso

Troppe bestemmie, il don chiude l'oratorio
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Troppe bestemmie soprattutto durante le partite di calcio. E così il don chiude l'oratorio. Non è la prima volta che accade, ma ogni volta fa discutere. Perché una presa di posizione del genere da parte di un parroco è forte, ma evidentemente si era passato il limite. Stavolta è successo a Maleo, nel Lodigiano, dove don Enzo Raimondi ha deciso di lanciare un messaggio molto determinato a chi si comporta in maniera scorretta nei locali della parrocchia.

Troppe bestemmie, il don chiude l'oratorio di Maleo (Lodi)

Il cartello affisso sull'ingresso del centro parrocchiale da don Enzo parla chiaro:

"L’oratorio è ammalato e per qualche giorno rimarrà chiuso".

Sì, perché alcuni comportamenti dei ragazzi che frequentano l'oratorio sono andati decisamente oltre il limite. Bestemmie, ma anche parolacce, sporcizia lasciata ovunque e atteggiamenti di sfida da parte dei quei giovani che - anche quando richiamati - sembrano insensibili a ogni rimostranza. Fino ad atti di bullismo nei confronti dei più piccoli. E così si è arrivati alla decisione drastica.

La tessera

La comunicazione è stata data dal sacerdote con uno scritto anche in chiesa. E si è preso le sue responsabilità, per quanto non siano certamente le principali:

"La responsabilità è di tutti. È in capo alle famiglie che non sanno né dove vanno né cosa fanno fuori da casa i loro figli; è degli adulti che, pur avendo tempo per farlo, si guardano bene dal dare una mano in oratorio; è dei giovani che, con la sola eccezione degli spazi loro dedicati, dell’oratorio non si sono mai occupati ed è anche del prete che dovrebbe essere più presente, ma, per quanto mi riguarda, faccio quello che posso visto che non posso essere in due posti nello stesso tempo".

C'era anche chi aveva proposto di fare una sorta di "tessera" per l'accesso, ma sarebbe stato come dividere i "buoni" dai "cattivi", escludendo questi ultimi. Una scelta che va decisamente contro il messaggio cristiano di inclusione. E che il don ha quindi respinto.

"L'oratorio è aperto, è la casa di tutti", è stata la sua risposta.I

La decisione è comunque temporanea e tra poco l'oratorio riaprirà, sperando che il messaggio sia stato compreso.

I precedenti

Come detto, non è un caso unico. Era già accaduto a Cocciano, quartiere alla periferia di Frascati, a settembre 2022. Qui don Franz Vicentini, stufo dei continui improperi dei giovani calciatori aveva preso la questione di petto, con una decisione destinata a far discutere: campetto chiuso e accessibile soltanto dalle 16 alle 19 tramite registrazione.

Una vicenda che ricordava molto da vicino quanto avvenuto qualche mese prima a Cicognara, nel Mantovano. Era giugno 2022 quando, proprio per la maleducazione di molti frequentatori, don Andrea Spreafico aveva deciso di chiudere del tutto le porte del centro parrocchiale.

Questo il messaggio inequivocabile lanciato dal sacerdote:

"Troppe parole volgari, cacca ovunque nei bagni, rifiuti buttati a caso, sedie prese dal portico e abbandonate, persone che entrano in mutandoni e canottiera, uomini che si tolgono le croste dai piedi, bambini sotto i cinque anni non accompagnati in bagno dai genitori, comportamenti da bulli violenti. Cioè, maleducazione. Per adesso chiudiamo un giorno poi chiuderemo per una settimana. Questa è la nostra casa: se entri rispetti le regole oppure stai fuori. Attenzione: sulla piazza davanti alla chiesa, di nostra proprietà, non si gioca a pallone".

 

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