Ricercato in tutto il mondo

Dopo 10 anni arrestato Shadow, "il Messina Denaro dei pedofili". Ai poliziotti chiede "come avete fatto?"

Accusato di aver abusato per anni di bambini sotto i 10 anni, filmava tutto e poi caricava il contenuto nelle comunità virtuali di pedofili internazionali

Dopo 10 anni arrestato Shadow, "il Messina Denaro dei pedofili". Ai poliziotti chiede "come avete fatto?"
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"Come avete fatto?", ha chiesto con arroganza ai detective che - dopo 10 anni di indagini serrate - sono riusciti a identificarlo e metterlo in manette. Dal 2013 gli davano la caccia tutte le polizie europee: si sa soltanto che è un uomo, libero professionista, sulla cinquantina, con cittadinanza italiana con residenza nel Centro del Paese. L'accusa è pesantissima: era considerato il "Messina Denaro dei pedofili", paragone che lui stesso avrebbe fatto, in riferimento a se stesso, con alcune piccole sue vittime. Un pezzo grosso in una rete criminale legata al dark web smantellata quasi completamente negli anni: ma all'appello continuava a mancare lui.

Dopo 10 anni preso il pedofilo "Shadow"

Braccato per dieci anni dagli agenti del nucleo sotto copertura della polizia postale. Un gruppo di specialisti romani capaci di instaurare con il pedofilo un rapporto di empatia che alla fine ha portato all'arresto. Chi indaga lo aveva chiamato "Shadow" perché era un'ombra che sfuggiva di continuo, grazie a una maniacale attenzione ai dettagli che lo ha reso invisibile anche sul dark web.

Accusato di aver abusato per anni di bambini avvicinati dopo aver carpito la fiducia dei familiari; ma non si fermava certo alle molestie. Filmava tutto, Shadow, e poi caricava il contenuto di quegli abusi nelle comunità virtuali di pedofili internazionali, dove lo scambio di questo materiale è continuo. Fra questi fruitori - sotto mentite spoglie - anche i poliziotti che gli davano la caccia, coi quali ha chattato per anni convinto di avere a che fare con altri pedofili. Finché non sono andati a prenderlo a casa sua, notificandogli l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta dei pm romani, che hanno anche disposto il massimo riserbo su tutta la vicenda.

La minuziosa indagine

L’indagine è scattata da Roma, l'obiettivo era smantellare una comunità online di pedofili chiamata "The love zone", chiusa qualche anno fa: al suo interno c’erano anche alcuni italiani, che sono stati identificati e arrestati. Ne mancava uno all’appello: Shadow.

Nell’ordinanza eseguita dalla Postale, che ha indagato insieme con Europol e polizia britannica, vengono contestati a Shadow i reati di violenza sessuale aggravata su minori di 10 anni, associazione per delinquere finalizzata alla diffusione di pratiche di pedofilia, condivisione di notizie utili all’adescamento di minori e scambio, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.

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