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Leva militare, il Governo vuole rilanciare una mini naja di 40 giorni su base volontaria

Ecco qual è l'idea dell'Esecutivo e in che modo intende metterla in atto il presidente del Senato Ignazio La Russa

Leva militare, il Governo vuole rilanciare una mini naja di 40 giorni su base volontaria
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Di mini naja ne aveva già parlato qualche mese fa il presidente del Senato Ignazio La Russa a margine della giornata per la commemorazione degli Alpini caduti in guerra. In queste ultime ore, però, il tema è tornato di grande attualità nel dibattito politico, considerando il fatto che la maggioranza di Governo si prepara a presentare un disegno di legge ad hoc. Ecco, nello specifico, quali sono le idee dell'Esecutivo in merito alla nuova leva militare e come intende promuoverla l'onorevole La Russa.

Leva militare, la mini naja di 40 giorni su base volontaria

Nel giorno in cui la premier Giorgia Meloni ha fatto visita a Udine al raduno degli alpini, il presidente del Senato Ignazio La Russa è tornato a parlare dell'ipotesi di reintrodurre la leva militare. Una tematica particolarmente cara al reggente di Palazzo Madama, il quale, già alla fine dello scorso anno, aveva rilanciato l'idea di una mini naja volontaria. Rispetto a qualche mese fa, però, il presidente del Senato ha annunciato che la maggioranza di Governo è al lavoro per presentare un disegno di legge ad hoc:

"Oggi i colleghi del Senato ne stanno preparando uno simile e lo presenteranno tra poco - ha dichiarato l'onorevole La Russa - L’addestramento in tre settimane non ci può essere, ma se lo portiamo a 40 giorni, che è il tempo con cui una volta il Car preparava la base di addestramento dei militari, allora 40 giorni potrebbero essere una legge che consente a chi lo vuole volontariamente di partecipare alla vita delle forze armate".

La mini naja, termine che in dialetto veneto si usa per indicare la leva militare e la vita delle reclute in caserma, come detto, è da sempre stata un pallino del presidente La Russa. Già in passato, quando è stato Ministro della Difesa, aveva fatto approvare un disegno di legge a riguardo. La legge 122 del 2010 prevedeva, per il triennio 2010-2012, l'organizzazione in via sperimentale di corsi di formazione a carattere teorico-pratico presso i reparti delle Forze armate, per non oltre tre settimane. Il punto era fornire le conoscenze di base sul dovere costituzionale di difesa della Patria e le attività prioritarie delle Forze armate:

"L'obiettivo della nuova leva militare - prosegue il senatore La Russa - è rimpinguare anche le associazioni d’arma, che senza la leva vanno naturalmente invecchiando fino a esaurimento, e nello stesso tempo consentire a tanti giovani che lo desiderano di far parte delle forze armate, esprimere il loro desiderio di onorare la patria con un servizio quanto meno di un certo breve periodo di tempo su base volontaria".

Nella nostra Penisola la leva militare obbligatoria è stata sospesa dal 1° gennaio 2005 con il d.l. 115/2005.

L'appoggio di Meloni e Salvini

Della stessa idea circa la mini naja su base volontaria sono la Premier Giorgia Meloni e il Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini:

"Sicuramente è un tema che si può affrontare come ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile - ha affermato il Capo dell'Esecutivo Meloni a Udine per l’Adunata degli alpini - Quello secondo me è l'approccio giusto".

Attraverso il suo profilo Facebook, invece, anche il leader della Lega ha detto la sua circa il ripristino della leva militare:

"C'è un progetto di legge della Lega per offrire la possibilità di un servizio militare o civile universale a ragazze e ragazzi fino ai 26 anni, sia attraverso una formazione militare di base e specialistica, che con un'esperienza nell'ambito della Protezione civile e del soccorso pubblico,  garantendo il mantenimento del posto di lavoro e riconoscendo il servizio svolto in ambito lavorativo e di studio.

Lo dico con l'esperienza di chi ha fatto la leva, ormai tanto tempo fa: è una scelta di solidarietà e impegno pubblico, oltre che una straordinaria esperienza di vita".

Sul tema è favorevole anche Luca Ciriani (Fratelli d’Italia), ministro per i Rapporti con il parlamento:

"Credo che sia complesso ripristinare la leva per motivi economici, gestionali e logistici, ma che si pensi a una piccola leva o un servizio civile obbligatorio questo serve, per avvicinare i giovani alla responsabilità di appartenere alle istituzioni, alla serietà, ai compiti e alla disciplina".

Alessandro Balconi

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