Caro affitti, 660 milioni del Pnrr per alloggi universitari. Bernini: "Case inutilizzate agli studenti"
Nel frattempo prosegue la mobilitazione studentesca con le tende piantate davanti alle sedi delle università
Prosegue lungo tutto lo Stivale la protesta contro il caro affitti. Studenti di tutta Italia stanno portando avanti la mobilitazione piantando tende davanti alle sedi delle università. L'obiettivo è quello di manifestare contro l'aumento dei canoni di affitto che non consente loro di trovare un'abitazione adeguata nelle città si trovano per completare gli studi. La questione dell'emergenza abitativa è presto arrivata anche al Governo, generando non poche tensioni in maggioranza. Mentre nelle ultime ore il Governo ha deciso di agire sbloccando 660 milioni di euro del Pnrr per gli alloggi universitari, la ministra dell'Università Anna Maria Bernini ha avanzato una proposta per mettere una pezza alla situazione:
"Abbiamo chiesto di mettere a disposizione gli immobili dismessi".
Studenti contro il caro affitti, sbloccati 660 milioni del Pnrr
Palazzo Chigi, attraverso una nota ufficiale, ha fatto sapere che il Consiglio dei ministri ha fatto la sua prima mossa per intervenire in merito all'emergenza abitativa. Mentre in tutta Italia proseguono e si moltiplicano le proteste in tenda degli studenti contro il caro affitti, il Governo ha autorizzato la presentazione di un emendamento per "confermare l'immediata operatività” delle misure “che destinano 660 milioni di euro all'acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore".
L'emendamento è arrivato dopo una "interlocuzione con la Commissione europea che ha consentito di escludere la natura di aiuti di Stato" di questi interventi.
"Nel corso dell'odierna seduta il Consiglio dei ministri ha autorizzato, su proposta del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, la presentazione di due emendamenti governativi al disegno di legge conversione del decreto - legge n. 44 del 2023, attualmente all'esame della Camera dei deputati (AC 1114) - il cosiddetto dl Pa.
Il primo emendamento - continua la nota - riguarda le misure di incentivazione al c.d. housing universitario introdotte dall'articolo 25 del decreto - legge n. 144 del 2022 ed è finalizzato ad allineare il testo normativo agli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europea, definite nella giornata di ieri, che hanno consentito di escluderne la natura di aiuto di Stato. L'emendamento conferma, anche a livello legislativo, l'immediata operatività delle citate misure che destinano 660 milioni di euro" per gli alloggi universitari".
La proposta della ministra Bernini: "Case inutilizzate agli studenti"
Nel frattempo, anche la ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, dopo aver replicato al collega all'Istruzione, Giuseppe Valditara, sottolineando che la ricerca di una contrapposizione con le amministrazioni locali è solo controproducente, si è espressa in merito alla protesta degli studenti contro il caro affitti avanzando una proposta che potrebbe venire incontro alle loro esigenze:
"Abbiamo chiesto un censimento degli immobili inutilizzati affinché vengano messi a disposizione per gli studenti - ha dichiarato Anna Maria Bernini a Radio 24, sottolineando come gli studenti nelle ultime ore abbiano piantato le tende anche davanti al suo Ministero - C'è un problema nel trovare immobili disponibili in provincia. Ho chiesto la collaborazione a partire dal demanio, i Comuni e i sindaci delle aree metropolitane.
Noi siamo arrivati qualche mese fa e abbiamo già messo sul tavolo 400 milioni sugli alloggi per gli studenti e 500 milioni per le borse di studio: è quasi un miliardo sulla legge di bilancio. Poi passeremo anche ai fondi del Pnrr. Garantiamo al momento per l'assegnazione di ulteriori 7.500 posti letto. Abbiamo 40mila posti letto. Questo è già velocizzare, ma vogliamo andare avanti su questo".
A Milano incontro Comune, rettori e studenti
Come raccontato da Prima Milano, nella giornata di ieri, giovedì 11 maggio 2023, nel luogo d'origine della mobilitazione studentesca contro il caro affitti, si è tenuto un primo vertice a Palazzo Marino tra il sindaco Beppe Sala, gli assessori regionali e comunali, i rettori degli atenei pubblici e privati e una delegazione di studenti, con in prima linea Ilaria Lamera.
"Milano è la punta dell’iceberg - ha affermato il primo cittadino - L’intervento del governo sul caro affitti sarebbe importantissimo, ma noi non possiamo aspettare".
Alla riunione oltre al sindaco Sala hanno partecipato l'assessore Pierfrancesco Maran, l'assessore regionale alla Casa Paolo Franco, i rettori delle università Statale Elio Franzini, Politecnico Donatella Sciuto, Bicocca Giovanna Iannantuoni, Bocconi Francesco Billari e Gianni Canova della Iulm e le sigle studentesche Udu, obiettivo studenti e Terna Sinistrorsa.
Maran ha sottolineato che gli studenti fuori sede a Milano sono "25mila in più di dieci anni fa" e che a lungo termine le linee di intervento condivise sono ad esempio l'incremento degli studentati "andiamo verso più che un raddoppio" e il "recupero degli stabili pubblici sfitti".
Piú a breve termine invece il Comune lavorerà all'aggiornamento dei parametri per il canone concordato ora poco diffuso in città. Su questo, ha anticipato, ci sarà un tavolo con tutti i soggetti coinvolti la prossima settimana in Città Metropolitana.
Con il Governo e con le altre istituzioni invece il Comune, ha spiegato l'assessore, lavorerà sul fondo al sostegno affitti e per arrivare ad una legge per regolamentare gli affitti turistici che di fatto sono "diretti concorrenti" degli affitti agli studenti.
"Sono delle buone proposte sia per il breve che per il lungo termine, ma servirà l'aiuto del Governo quindi vogliamo la collaborazione con i vari livelli istituzionali" - così Ilaria Lamera la studentessa che i giorni scorsi ha avviato la protesta delle tende davanti al Politecnico al termine dell'incontro a Palazzo Marino sul caro affitti al quale ha partecipato con i rappresentanti delle sigle studentesche - Ovviamente dobbiamo confrontarci con tutti gli altri studenti - ha precisato - Io per ora soddisfatta delle proposte e spero che riuniremo presto il tavolo per metterle effettivamente in atto. È fondamentale l'aiuto di un livello più alto" e "quando ci sarà un confronto con il governo vogliamo essere assolutamente presenti".