Passo in avanti del Governo verso il ritorno al nucleare: cosa prevedono le mozioni approvate
Il ministro Fratin: "Valuteremo l'inserimento nel mix energetico dei prossimi anni"
Un altro passo deciso verso il ritorno al nucleare in Italia. Ieri alla Camera sono passate alcune mozioni in materia energetica, con un particolare occhio di riguardo all'energia atomica. Un voto che conferma - se ce ne fosse bisogno - l'intenzione del Governo Meloni di spingere anche sul nucleare .
Il Governo spinge per il ritorno al nucleare
"Valutare in quali territori al di fuori dell’Italia la produzione di energia nucleare possa soddisfare il fabbisogno nazionale di energia". E' il focus principale del documento presentato con la prima firma di Alessandro Cattaneo (Forza Italia), che unifica le richieste della maggioranza.
Ma non solo. Il Centrodestra chiede al Governo di "valutare l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia".
Una sollecitazione raccolta dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin:
"Ci confronteremo ora con i partner europei e valuteremo, con la massima attenzione, come inserirlo nel mix energetico nazionale dei prossimi decenni".
Cosa prevedono le mozioni sul nucleare approvate alla Camera
Entrando più nello specifico, tra gli impegni votati nelle mozioni passate a Montecitorio c'è quello "di intensificare la ricerca sulla produzione di energia atomica e partecipare attivamente in sede europea e internazionale a ogni opportuna iniziativa volta a incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia".
Per inserire l’energia atomica nel citato "mix energetico italiano", si chiede inoltre all'Esecutivo di "favorire lo sviluppo di accordi e partnership tra le società pubbliche italiane e le società che gestiscono la produzione nucleare".
Tra i punti principali ci sono poi:
- confermare l'obiettivo di zero emissioni al 2050;
- includere la produzione di energia atomica di nuova generazione all'interno della politica energetica europea;
- intensificare la ricerca inerente gli Smr e Mmr (Smal e Micro reattori modulari) in Italia, favorendo l'incontro delle nostre migliori competenze in campo ingegneristico nucleare, tecnico, tecnologico e industriale;
- adottare ogni iniziativa utile a sostenere le università italiane in questo percorso;
- sostenere la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico;
- accelerare il processo di decarbonizzazione.
Ci sono poi sul tema anche alcune proposte (approvate) dell'opposizione. Il Partito Democratico ha chiesto al Governo di concludere entro il 2023 il programma, già avviato, per l’individuazione di un sito unico per i rifiuti nucleari sia di intensità bassa e media sia, in fase intermedia, per gli stessi rifiuti ad alta intensità.
Scontro in aula
Il tema - come facilmente prevedibile - ha suscitato un vivo dibattito in aula. Particolarmente critica la posizione di Alleanza Verdi Sinistra, che hanno criticato non soltanto la scelta della maggioranza "di riportare il nucleare da fissione in Italia", ma anche il voto favorevole del Terzo Polo.
"Questo per noi è un fatto politicamente rilevante e rappresenta uno spartiacque, perché sulla politica energetica e sul clima non si può sostenere la destra".