Il video del vigilante picchiato dai trapper in un McDonald's a Milano

Trapper violenti, ci risiamo. Dopo le vicissitudini che hanno riguardato da vicino Baby Gang e Simba La Rue, altri quattro giovani artisti di Milano sono stati arrestati con la grave accusa di tentato omicidio. Su di loro grava la responsabilità di aver aggredito selvaggiamente due 20enni e di aver picchiato un vigilante.

Milano, arrestati quattro trapper con l'accusa di tentato omicidio

La spirale di violenza che riguarda i trapper non si ferma, con Milano a rappresentare di nuovo lo scenario delle violente aggressioni perpetuate dai questi giovani artisti. A finire al centro delle cronache, stavolta, come raccontato da Prima Milano, è stato il trapper Ledu insieme ad altri suoi tre colleghi.

Ledu, 20 anni, che sui social si presenta con atteggiamenti da gangster di periferia tra droga e spaccio nella zona milanese del Corvetto, è stato arrestato dalla Polizia, insieme agli altri tre trapper 20enni, con la grave accusa di tentato omicidio nei confronti di due loro coetanei selvaggiamente aggrediti la notte tra il 5 e il 6 marzo dell'anno scorso in piazza Leonardo da Vinci.

Aggressione con accoltellamento

In quella notte del marzo scorso, infatti, due giovani di 21 e 22 anni, per un banalissimo saluto non esattamente gradito, sono stati presi di mira da Ledu e dagli altri tre trapper. Uno dei due è stato accoltellato più volte (almeno quattro) a gamba, addome e schiena, mentre al suo amico è stato rotto un braccio e fratturato uno zigomo. L'aggressione non si è trasformata in omicidio solo perché ad un certo punto è passata un'auto della polizia locale che ha messo fine al pestaggio.

Violento pestaggio con un vigilante

Nella stessa serata, il medesimo gruppetto di Corvetto si era reso protagonista di un altro pestaggio, questa volta nei confronti di un vigilantes in servizio al Mc Donald’s della Stazione Centrale di Milano che data l'ora tarda aveva suggerire ai giovanotti di lasciare il locale. Qui di seguito il filmato dell'aggressione.

La guardia era finita al pronto soccorso con le costole fratturate. Il video delle botte era divenuto virale su tutti i social media, ricondiviso non tanto furbescamente dagli stessi autori del pestaggio.

Le indagini

Dopo le indagini, dove sono state ascoltate diverse testimonianze e sono state visionate anche le immagini da loro pubblicate sui social, i quattro ventenni sono finiti in manette con accuse di concorso in tentato omicidio aggravato dai futili motivi, lesioni, resistenza e porto d'arma da taglio.